L'associazione ha sottoposto una piattaforma di proposte per superare la crisi dell'agricoltura siciliana, con particolare riferimento nell'immediato alla serricoltura, al mercato delle pesche e delle nettarine, e al crollo del prezzo dell'uva da tavola dell'agrigentino. Hanno partecipato all'incontro, anche il dirigente generale del dipartimento Interventi strutturali dell'assessorato, Rosaria Barresi, il capo di gabinetto, Salvatore Sammartano e i rappresentanti provinciali della Coldiretti.
''Riguardo alla serricoltura - ha detto Cimino - come ho gia' anticipato giorni fa, il 15 di settembre saro' a Bari per incontrare gli assessori regionali all'Agricoltura delle altre Regioni. Faremo fronte comune per respingere la richiesta ai serricoltori da parte dell'Unione del bonus-gasolio, di cui hanno beneficiato per riscaldare le serre dal 2000 al 2004. Un problema serissimo che va risolto subito per prevenire un'ulteriore richiesta di recupero degli aiuti concessi negli anni successivi''.
La crisi del mercato della peschicoltura, in questi ultimi anni, ha fatto registrare, secondo la Coldiretti, un calo del prezzo di vendita delle pesche e delle nettarine alla produzione, dalla media di 60 centesimi al chilo a circa 25.
L'assessore si e' impegnato a cercare tutte le soluzioni praticabili, sotto il profilo normativo, che consentono di fronteggiare la situazione, e ha spiegato che ''le difficolta' investono non solo la Sicilia o l'Italia, ma tutti i Paesi europei piu' vocati e che esportano di piu'. Il settore risente della crisi economica internazionale a causa dell'aumento dell'offerta, anche se lieve, e delle politiche commerciali praticate dalla distribuzione sui principali mercati di sbocco europei, dove i concorrenti sono pochi, ma comprano dai fornitori al ribasso, con un prezzo che non consente neppure la copertura dei costi di produzione. Una situazione che mette in ginocchio i produttori e tutta la filiera''.