La norma autorizza Serit a procedere a ipoteca sui beni dei debitori senza particolari formalità procedurali; ma di questa facoltà la Serit si avvale in maniera abnorme ipotecando interi patrimoni anche per somme di modesto e modestissimo importo. Ciò crea, oltre ad un evidente disagio psicologico, un chiarissimo danno economico sia per la procedura di sblocco dall’ipoteca sia per i rapporti che le PMI hanno con il mondo del credito e del commercio. Su questo argomento alla ripresa dei lavori parlamentari – conclude il senatore d’alì – mi riservo di presentare una interrogazione al ministro per l’economia e le finanze».
Inoltre il senatore Antonio d’Alì, q intervenendo presso l’assessorato Regionale al Turismo e Trasporti ha bloccato il trasferimento ad altri interventi dei fondi, circa 16 milioni di euro, originariamente destinati ai lavori di messa in sicurezza del porto di Favignana e ancora inutilizzati dal comune delle Egadi. «Vi sono ancora pochi mesi, fino al 31 dicembre di quest’anno, perché il comune adempia e utilizzi finalmente il progetto di messa in sicurezza del porto che gli ha lasciato in eredità la precedente amministrazione e che ha già superato tutte le fasi autorizzative di tutela ambientale – afferma il senatore d’Alì –. Il fatto che ancora non sia stato fatto nulla, nonostante le continue sollecitazioni, è un atteggiamento di assoluta irresponsabilità da parte del sindaco Lucio Antinoro. Lo sanno i suoi referenti politici e giusto che ora lo sappiano anche i favignanesi. Antinoro è stato ripetutamente richiamato ed invitato, anche dall’ex assessore Cettina Spataro, a proseguire la precedente progettualità ma la risposta della amministrazione è stata l’assoluto silenzio, per più di un anno e mezzo. Mi pare – conclude d’Alì – che ci sia una volontà assolutamente negativa da parte del sindaco Antinoro ed è sua piena responsabilità l’inazione della amministrazione comunale. Che i favignanesi traggano le debite conclusioni e chiedano le sue dimissioni».