della scuola che, a seguito dei tagli decisi dal Governo, versano in una gravissima situazione economica e sociale con pesanti ripercussioni anche sotto il profilo umano.
Questo il testo integrale della nota del Presidente Poma:
On. Presidente del Consiglio, On. Ministro, On. Presidente della Regione,
alla ormai immediata vigilia dell’avvio del nuovo anno scolastico, il territorio della provincia di Trapani, oltre a scontare i gravissimi e molteplici handicap socio-economici conseguenza della atavica marginalità geo-politica in cui, suo malgrado, è stata sempre costretta, deve fare i conti con la montante e irrefrenabile quanto giustificata protesta di centinaia e centinaia di docenti e di lavoratori precari (assistenti tecnici ed amministrativi) del settore della pubblica istruzione, non solo di singole persone ma anche di interi nuclei familiari, che, a causa dei tagli complessivamente operati in questa nostra provincia (circa 700 posti di lavoro), si trovano a fronteggiare una situazione che, in questo periodo vieppiù aggravata dalla crisi generale ancora imperante, definire drammatica è quasi un eufemismo.
Pertanto, a nome della pubblica istituzione democratica che mi onoro rappresentare, cioè dell’intero Consiglio Provinciale di Trapani, ma anche di tutto il personale scolastico precario e di tutti i cittadini più direttamente interessati, mi permetto rivolgere alle SS.LL., con forza e con la consapevolezza che deriva dalla convinzione di lottare per una giusta causa, l’appello a farsi carico di trovare, con autorevolezza e rapidità, una equa quanto necessaria soluzione alla suddetta situazione che, con le manifestazioni di piazza già poste in essere davanti alla sede della Prefettura di Trapani ed altre possibili e più eclatanti iniziative, preannuncia rischi anche per quanto riguarda il mantenimento dell’ordine pubblico perché potrebbero divenire delle vere e proprie forme di rivolta. Tutte queste persone, infatti, dopo avere lavorato per anni negli istituti scolastici si ritrovano disoccupate in un batter d’occhio, centinaia di nuclei familiari nel frattempo formatisi (e che già lottavano per non essere travolti dalla recessione economica) vengono a trovarsi letteralmente sul lastrico.
Alla riconosciuta sensibilità delle Onorevoli SS.LL. chiedo, quindi, un immediato intervento affinché vogliano serenamente e concretamente valutare le giuste e comprensibili rivendicazioni dei tanti lavoratori precari della scuola che hanno il diritto di continuare a vivere dignitosamente, senza dimenticare che, oltre al venir meno nel territorio trapanese di centinaia di posti di lavoro (5.500 in tutta la Sicilia), i tagli operati esporranno tutte le famiglie, nessuna esclusa, al diniego dell’importantissimo diritto a fruire di servizi scolastici pienamente efficienti e corrispondenti al vitale ruolo sociale che dovrebbero svolgere, a cominciare, oltre che dalla semplice istruzione, dal delicato ma essenziale compito dell’educare, cioè dal guidare e formare i giovani sviluppandone le facoltà intellettuali e morali.
In attesa di un cortese quanto urgente cenno di riscontro, vogliate gradire i sensi della mia stima. Con viva cordialità.
Giuseppe Poma