I primi a intercettare l'imbarcazione sono stati gli uomini della marina maltese. Poi è arrivata la Marina Italiana, al di fuori delle acque territoriali. Il gommone si stava dirigendo «inequivocabilmente» verso le coste della Sicilia sud orientale. Da qui la decisione di rimandare tutti indietro con la Guardia di Finanza. Tutti tranne un immigrato con alcune costole rotte che è stato trasferito all'ospedale di Pozzolla, in provincia di Ragusa. Secondo le prime informazioni gli extracomunitari sarebbero in maggioranza somali o comunque provenienti dal Corno d'Africa, dunque nelle condizioni di fare richiesta d'asilo. Quello di oggi è l'ennesimo respingimento, dopo l'accordo bilaterale tra Italia e Libia. Dal 6 maggio ad oggi sono oltre un migliaio gli immigrati che sono stati riportati a Tripoli.
“Reputo gravissimo che, ancora una volta, decine di migranti siano stati respinti in Libia, paese che non ha mai firmato la Convenzione di Ginevra, senza che si sia chiarito adeguatamente se queste persone abbiano il diritto di richiedere asilo. I respingimenti devono essere effettuati nel rispetto del diritto del mare, della legislazione italiana e soprattutto della legislazione europea in materia di diritto di asilo. L'accordo bilaterale Italia-Libia non può trasformare il Canale di Sicilia in zona franca dove non valgono i diritti dei rifugiati”. Lo ha detto Rita Borsellino, deputato del Parlamento europeo, in riferimento al respingimento di 75 migranti che stavano sbarcando in Sicilia a bordo di un gommone. “La Commissione europea – ha aggiunto - sta negoziando un accordo bilaterale Ue-Libia, che prevarrà su quello italiano. Alla Commissione chiedo che intervenga subito per verificare la compatibilità dell'accordo italo-libico con il diritto comunitario, riferendo senza indugio al Parlamento europeo”.