Con un telefax urgente inviato al Dirigente della Sanità Pubblica Veterinaria dell’ASL di Caltanissetta, ai Sindaci dei Comuni coinvolti (Caltanissetta e Marsala), ai Prefetti di Caltan
issetta e Trapani, all’Ispettorato Veterinario regionale, al Sottosegretario alla Salute on. Francesca Martini ed al Comando Carabinieri Tutela Salute (NAS) di Ragusa ed al Nucleo Investigativo Reati in Danno agli Animali (NIRDA) del Corpo Forestale dello Stato di Roma, la LAV ha informato le Autorità che in data 19 agosto u.s. è iniziato il trasferimento di circa 200 cani, alla volta di Crotone. Il primo carico di 20 animali è stato effettuato con autocarri furgonati della ditta calabrese che, nel corso dei prossimi giorni, effettuerà altri trasferimenti. Risulta che tali cani provengano dal Comune di Marsala (Trapani) il quale ha affidato alla ditta “MISTER DOG S.r.l.” il servizio di custodia degli animali randagi del proprio territorio, in sostituzione della ditta “RI.CA.RA. S.r.l.”, precedentemente aggiudicataria dell’appalto per il servizio in questione.
Questa operazione è stata decisa, in pieno periodo ferragostano, senza che la LAV o altre Associazione fossero state informate: “Anzitutto si desidera protestare per l’assoluta mancanza di trasparenza e di coinvolgimento rispetto alle Associazioni di protezione animali e del loro ruolo. Un simile poderoso trasferimento – si legge nella nota della LAV - è indubbiamente fortemente impattante sul benessere degli animali, per il quale la L.r. 15/2000 affida esplicitamente funzioni e compiti di tutela, vigilanza e controllo alle Associazioni riconosciute che, come la LAV, dovrebbero essere opportunamente coinvolte o quantomeno avvisate”. Per altro la LAV è membro del tavolo tecnico istituito dall’Assessore regionale alla sanità, dott. Massimo Russo, proprio per l’emergenza randagismo.
Secondo la LAV il trasferimento, peraltro così massiccio ed indistinto, di randagi in un canile di altra regione risulta del tutto illegittimo: i cani catturati sul territorio di Marsala e custoditi, fino ad oggi, presso la struttura RI.CA.RA. di Caltanissetta sono soggetti alla L.r. 15/2000 che disciplina compiutamente la materia e non consente tali trasferimenti; la predetta normativa regionale disciplina la possibilità per i comuni siciliani di affidare a privati il servizio di custodia dei cani ma esclusivamente nell’ambito del territorio di applicazione delle stesse norme. Le strutture anche private deputate ai servizi sul randagismo, inoltre, sono unicamente quelle individuate dalla L.r. 15/2000 e autorizzate dalla Regione Siciliana nell’ambito del suo territorio; detto trasferimento, inoltre, si pone in aperto contrasto e violazione con il Decreto dell’Assessore regionale alla Sanità n. 2825 del 13 dicembre 2007 con cui si emanano le Linee guida nelle quali sono individuate le attività che devono essere svolte da tutti gli operatori che sono parte attiva nella gestione del randagismo (Comuni, Aziende USL, Enti pubblici, Associazioni per la protezione degli animali) e le competenze che ciascun Ente è tenuto ad osservare in applicazione della Legge 281/1991, della Legge regionale 15/2000.
In ogni caso, risulta palesemente violata la recente Ordinanza del Sottosegretario di Stato alla Salute on. Martini del 16.07.2009 che, tra l’altro, impone ai Comuni di affidare la custodia dei propri randagi alle strutture più vicine al luogo di rinvenimento dei cani. Con l’allocazione in massa dei cani in altra regione, inoltre, risulta praticamente impossibile l’adozione, da parte dei cittadini di Marsala (TP), dei cani custoditi in Calabria a Crotone, né il Comune potrà applicare in maniera puntuale e concreta le norme regionali sulla reimmissione sul territorio dei cani catturati e sterilizzati!
Per tali motivi la LAV ha formalmente chiesto di sospendere la “deportazione” dei randagi invitando i Servizi Veterinari dell’A.S.S. n. 2 di Caltanissetta a revocare immediatamente ogni autorizzazione sanitaria al trasferimento di cani verso strutture extraregionali. La LAV chiede inoltre che i Sindaci di Marsala e Caltanissetta, ciascuno per le proprie competenze, pongano in essere urgentemente la revoca di eventuali provvedimenti già emanati (Marsala) o l’emanazione di provvedimenti di natura contingibile ed urgente a tutela del benessere animale (Caltanissetta), per la immediata sospensione di ogni e qualsiasi trasferimento di cani verso strutture extraregionali (L.r. 15/2000) e comunque in violazione dell’Ordinanza Ministeriale sopraccitata. Agli altri Organi ed Autorità – compresi i servizi di polizia giudiziaria di NAS e NIRDA – l’Associazione animalista ha chiesto di attivarsi “con le azioni ritenute più opportune onde garantire il rispetto delle norme sopraccitate”.