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14/08/2009 22:27:30

960 visitatori al giorno al Castello di Venere

E’ questo il dato più significativo che emerge dall’esame dei report dei primi tre giorni di apertura del Castello: nella giornata di apertura di martedì i visitatori sono stati 750, saliti a circa 1.050 mercoledì ed a 1.080 nella giornata di giovedì. Tra i visitatori circa il 20% sono stranieri, in prevalenza provenienti dalla Spagna e dalla Francia, mentre circa la metà dei visitatori italiani fa parte di gruppi organizzati. La fascia di età compresa tra i 30 ed i 40 anni è quella più numerosa. Come si ricorderà il Castello è stato restituito alla pubblica fruizione dopo i lavori di messa in sicurezza realizzati nei mesi scorsi dall’amministrazione del Sindaco Tranchida. L’ingresso al Castello è libero tutti i giorni dalle 10,00 alle 20,00 ed il servizio è assicurato in via sperimentale dalla FONDAZIONE ERICE ARTE in collaborazione con un gruppo di volontari della locale PRO LOCO DI ERICE.

Per informazioni sulle visite è possibile rivolgersi ad INFOVENERE chiamando il n. 366.6712832

Di seguito alcune informazioni storiche sul Castello:
Il Castello di Venere sorge su una rupe isolata nell'angolo sud-orientale della vetta e fu sede nell`antichità di un famoso culto mediterraneo della fecondità. Il Castello è preceduto da strutture di fortificazione avanzata - oggi chiamate “Torri del Balio” verosimilmente medievali che recingevano un profondo abisso che separava la rocca del castello vero e proprio. La facciata del castello, volta ad occidente, è sovrastata da merli ghibellini, e il muro del complesso segue, con rientranze e sporgenze il contorno della rupe. Nell' erta parete rocciosa di tramontana si innalza il muro attribuito a Dedalo, composto di dodici filari orizzontali di pietre pulitamente squadrate e sovrapposti ad opus rectum. Dalla fortezza provengono certamente la gran parte degli oggetti di interesse artistico e storico ritrovati a Erice: iscrizioni, statuette, monete, frammenti bronzei o ceramici etc. rinvenuti principalmente dalle forre e pinete sottostanti il castello, in cui per un largo raggio (località chiamata "i Runzi") si rinviene ancor oggi una grandissima quantità di frammenti archeologici. Dal castello si può osservare una amplissima porzione di territorio, la catena dei monti che cingono la pianura di Trapani, la lingua di Capo San Vito, il promontorio di Cofano, la costa con il porticciolo di Bonagia, Trapani, Marsala ed, a filo d'orizzonte, Mazara del Vallo. Sul mare le isole Egadi e quando le condizioni di visibilità lo consentono l'isola di Ustica a nord-est, quella di Pantelleria a sud.



EA2G | 2024-12-23 14:54:00
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