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13/08/2009 04:30:12

Grandi aspettative per la vendemmia 2009.


Secondo Carlo Salvadori, direttore generale della cooperativa Agricoltori del Chianti Geografico di Gaiole in Chianti (Siena), i vigneti del Chianti presentano una vegetazione bella e rigogliosa, di ottima qualità e con una quantità superiore (+5%) alla vendemmia dello scorso anno. Dello stesso avviso Luca Rigotti, vice presidente del Gruppo Mezzocorona, una tra le più grandi cooperative vitivinicole del Trentino con asset produttivi anche in Toscana e Sicilia. Nel Trentino, rileva Rigotti, la vendemmia si presenta anticipata di 10-14 giorni per le uve chardonnay e pinot grigio, che inizieranno ad essere vendemmiate, se permarranno le attuali condizioni climatiche, tra il 18 ed il 20 agosto. Per quanto riguarda i vitigni rossi, ottima la qualità dei due autoctoni Marzemino e Teroldego che verranno vendemmiati nella prima settimana di settembre.
Nel sud Italia si registra una vendemmia in linea con i valori dello scorso anno. L'unico dato negativo (-10%) si registra in Sicilia per le uve chardonnay a causa di alcuni attacchi di oidio. Parola di Fabio Rizzoli, Amministratore delegato della cantina Feudo Arancio in provincia di Agrigento, che ha dato avvio alla vendemmia. Prevista invece a fine agosto e a metà settembre la vendemmia rispettivamente delle uve merlot e dei vitigni autoctoni. Rizzoli è tuttavia preoccupato «per l'attuale condizione di mercato che continua ad essere critica a causa della minore domanda internazionale.
Guarda oltre confine il Presidente di Fedagri-Confcooperative Paolo Bruni, secondo il quale la cooperazione vitivinicola italiana «dovrà continuare a fare sistema razionalizzando le poche risorse a disposizione per promuovere i vini del territorio nei mercati internazionali». Mercati come la Germania, l'Inghilterra e gli Stati Uniti in cui la cooperazione vitivinicola italiana deve continuare ad investire in attesa della ripresa dei consumi che prevede «non arriverà prima della prossima tarda primavera».

IL PARERE DELL'ISMEA. La vendemmia 2009 si prospetta relativamente abbondante e, ad oggi, non inferiore a quella del 2008 che, secondo i dati diffusi dall'Istat, era stata pari a 46 milioni di ettolitri. Questo in sintesi quanto emerge da una prima ricognizione sullo stato dei vigneti, svolta da Ismea e dall'Unione Italiana Vini, nella prima decade di luglio.

La campagna che si appresta a iniziare potrebbe, quindi, conseguire volumi produttivi leggermente superiori a quelli dello scorso anno, con un incremento che secondo le prime stime Ismea e Uiv dovrebbe essere contenuto entro il 5%. Probabilmente la vendemmia si assesterà leggermente al di sotto della media di 48 milioni di ettolitri degli ultimi cinque anni. Tale valutazione resta subordinata alla conta dei danni provocati dalle abbondanti precipitazioni che hanno investito la Penisola nella prima settimana di luglio e, soprattutto, alle condizioni meteo a cui saranno sottoposti i vigneti nelle settimane a venire.

In termini di calendario vegetativo si riscontra qualche giorno di anticipo rispetto allo scorso anno grazie a riserve idriche più che sufficienti e al caldo del mese di maggio.

"Quest'anno - segnalano i presidenti di Ismea e Uiv, rispettivamente Arturo Semerari e Andrea Sartori - a contenere la crescita produttiva ha inciso anche l'adesione alle estirpazioni volontarie e con premio in applicazione della nuova Ocm. Da ricordare che i viticoltori che hanno visto accolta la propria domanda di estirpazione dovevano effettuare tale operazione entro il 31 maggio. Per la prima campagna di applicazione dell'Ocm, la 2008/2009, tali domande hanno interessato circa 11.600 ettari in ambito nazionale. Inoltre - concludono - è sempre più diffuso il ricorso al diradamento dei grappoli, praticato essenzialmente per innalzare la qualità delle produzioni a discapito della quantità".

Buone le aspettative anche sul fronte qualitativo. Nonostante, infatti, le condizioni meteorologiche siano state favorevoli all'insorgere di alcuni patogeni come la peronospora, c'è stato un elevato livello di attenzione da parte degli operatori che sono intervenuti tempestivamente con i trattamenti adeguati.

Se si scende nel dettaglio regionale si osserva una sostanziale omogeneità tra le diverse regioni. Quasi tutte, infatti, si collocano sul livello produttivo dello scorso anno o su uno leggermente superiore. Solo poche le eccezioni che potrebbero risultare con produzioni inferiori al 2008 (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e Molise).

IN SICILIA. Condizioni dei vigneti ottimali in Sicilia (=/+) dove lo sviluppo vegetativo è risultato pressoché normale. Sia la stagione invernale che quella primaverile sono state sufficientemente piovose, mentre le temperature si sono mantenute fresche fino agli inizi di luglio. Pertanto le condizioni climatiche non hanno causato problemi. Sul fronte fitosanitario, si segnala solo all’inizio della fioritura, nei primi giorni di maggio, qualche leggero attacco di peronospora, subito contrastato con gli opportuni trattamenti. Le previsioni sono di una produzione che potrebbe essere in linea o di poco superiore rispetto a quella dello scorso anno. Un elemento da non sottovalutare, in questa prima stima sulla produzione, è l’incidenza dei numerosi casi di abbandono dei vigneti, sia con contributo che libero.



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