A segnalare il caso è la "Repubblica", che sottolinea come questi depliant siano già stati distribuiti in Germania, ma che specifica anche come le copie in italiano non abbiano nessun
rifertimento alla mafia. "Siamo dispiaciuti per l'accaduto, tuttavia le brochure che distribuiamo direttamente noi non parlano di mafia", si giustificano alla direzione NH di Catania.
Negli ultimi tempi la catena spagnola aveva investito parecchio in Sicilia, rilevando parecchi ex Jolly. Le reazioni alla campagna promozionale a dir poco provocatoria dell'isola non si sono fatte attendere.
Oltre al governatore, è intervenuta anche l'eurodeputata del Pd Rita Borsellino, definendo "estremamente grave banalizzare la mafia e ridurla a un elemento di colore, a un'attrazione turistica. Va bene stigmatizzare la mafia ridendoci sopra com'è accaduto con alcuni film che ne hanno fatto oggetto di derisione, ma non va affatto bene renderla un elemento di attrazione. La Sicilia è culla di civiltà, cultura e arte. La mafia invece è stata, è e rimane una minaccia alla libertà che frena il nostro sviluppo".
Il responsabile del Pd per le politiche del Mezzogiorno, Sergio D'Antoni, ha chiesto alla catena di scusarsi "per chi ha perso la vita combattendo contro la mafia e per chi rischia ogni giorno di perderla dando la caccia ai boss e ai loro patrimoni". Sorpreso il presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello, che aveva espulso dall'associazione gli imprenditori collusi con la mafia. Conosceva il management di NH e non immaginava che potesse avere una tale caduta di stile, tanto che azzarda: "Penso ci sia stato un problema di mancato controllo".