Alle 2,10 ha fatto ingresso in porto il "Monastir", mentre il "Tulipano" e' approdato alle 4,25. Entrambe le imbarcazioni erano attese, sulla banchina, dai familiari degli uomini di equipaggio e da qualche giornalista, mentre "erano assenti -afferma l'assessore provinciale alla Pesca, Nicolo' Lis
ma- i rappresentanti delle istituzioni e del mondo politico". Durante il viaggio di ritorno, i due pescherecci hanno effettuato alcune soste per calare le reti, per non tornare in Sicilia con le stive completamente vuote, dopo la confisca dei carichi di pesce da parte delle autorita' libiche. I natanti, di proprieta' della stessa societa' che fa capo ai fratelli Paolo e Nicola Giacalone, erano stati fermati da motovedette del Paese nordafricano all'alba dello scorso 22 luglio, a una distanza di circa 20 miglia dalle coste, in un tratto di mare che ricade nella "zona di protezione pesca" istituita unilateralmente dalla Libia.