Nella mattinata, presso i locali della Cia, si terrà una conferenza stampa con i rappresentanti del Gruppo d’Interesse Economico Vitivinicolo per presentare una piattaforma rivendicativa per il superamento della crisi.
La Confederazione Italiana Agricoltori Provinciale fa proprio il documento di proposte avanzate dalla CIA Regionale che sono alla base delle assemblee tenutesi a Part
inico, per la provincia di Palermo, a Naro, per la Provincia di Agrigentooggi, martedi, 4 agosto, a Petrosino, per la provincia di Trapani. Servono fatti e non promesse. Scrivono gli agricoltori: "
Le leggi, una volta annunciate, devono essere tempestivamente applicate senza perdere tempo mettendo nelle condizioni i vitivinicoltori di potere ottenere immediatamente le agevolazioni, da non confondere con l’assistenza, affinchè possano rilanciare l’economia viticola siciliana e trapanese, approdando nei mercati nazionali ed internazionali. Quindi servono subito interventi di carattere straordinario per sostenere le imprese agricole che vivono un momento di grande difficoltà e, un più facile accesso al credito e la ristrutturazione dei debiti pregressi, soprattutto per quelle aziende che si trovano in sofferenza bancaria".
“Ora i fatti. I Vitivinicoltori chiedono interventi immediati ed efficaci”. Questo lo slogan che caratterizzerà l’assemblea della Cia-Confederazione italiana agricoltori che si svolgerà a Petrosino, presso la Sala Azzurra, Martedì 4 agosto 2009 alle ore 18.00.
E' notizia di oggi che è stato firmato il decreto relativo al pagamento della siccità 2002. La Cia lo considera ancora insufficiente anche perché non si possono pagare i danni subiti dai vitivinicoltori dopo 7 anni. Troppa burocrazia.
"Bisogna avere il coraggio - continua Aleo - di sburocratizzare gli Enti che pesano molto per le tasche degli agricoltori.
In un mercato sempre più vasto e competitivo, le imprese vitivinicole mostrano una strutturale difficoltà a recuperare margini di efficienza ed a produrre reddito da destinare ai consumi, all’innovazione ed agli investimenti. Pesano, ed aggravano questa situazione, da un lato, l’aumento del costo del denaro e le difficoltà di accesso al credito, che penalizzano maggiormente le imprese che hanno investito in innovazione e qualità; dall’altro, le anomalie ed il malfunzionamento del mercato (l’impennata dei prezzi di alcune materie prime agricole che ha caratterizzato la scorsa campagna agraria, l’aumento dei costi dei mezzi tecnici, in particolare energetici e prodotti chimici).
Un quadro complesso che rischia di aggravarsi ulteriormente se non verranno predisposti validi interventi. Finora, però, le risposte del governo e della maggioranza per fronteggiare queste situazioni di crisi –afferma Aleo- sono state, parziali, riduttive o sbagliate. Serve, quindi, un’azione più incisiva e propulsiva a sostegno degli imprenditori agricoli che non possono continuare ad operare in un contesto carico di problemi e senza reali certezze e prospettive.
Per la Cia, oltretutto, è illusorio fare affidamento solo sulle virtù regolatrici del mercato. Non serve una medicina miracolistica, ma non bastano neanche interventi frammentari. Serve un progetto di politica agraria.
Sarà, dunque, una mobilitazione per sollecitare l’emanazione delle circolari applicative alla finanziaria, in particolare, un’ ulteriore proroga fino a 18 mesi delle passività agrarie con la possibilità di ristrutturare a medio e lungo termine con tassi agevolati.
Superamento della crisi per una prospettiva diversa e più efficace è possibile, allorquando ci sarà la volontà di concertare la filiera vitivinicola, per un fine comune e concreto. Bisogna abbandonare l’obsoleto linguaggio dell’anticipazione o degli acconti individuando un piano finanziario o meglio un percorso comune tra tutti gli attori della filiera vitivinicola, intraprendendo la via del prezzo minimo di mercato per varietà, con l’impegno, da parte dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, qualora le produzioni resteranno nelle Cantine, di chiedere la “crisi di mercato” così come viene utilizzato da altre Regioni".
Servono maggiori controlli per contrastare l' indiscriminato aumento dei prodotti fitosanitari, concimi, mangimi e delle materie prime per l’agricoltura, nonché la realizzazione di una “Cabina di Regia Regionale”, tra le Organizzazioni Agricole e tutti i soggetti istituzionali preposti ai controlli sul commercio di prodotti agricoli di origine e provenienza extracomunitaria, per la verifica dei diversi accordi e delle norme di qualità e salubrità delle produzioni importante, da allargare, ovviamente, alla vigilanza del prezziario minimo regionale, da allargare possibilmente anche ad altri segmenti produttivi, ma per vigilare ed evitare l’entrata di prodotti d’indubbia provenienza applicando la norma della tracciabilità nell’etichetta di tutti i prodotti siciliani, a garanzia, non solo dei consumatori, ma soprattutto del reddito degli agricoltori. "Non si spiega - conclude Aleo - come mai il fatturato lordo del vino in bottiglia è aumentato di oltre il 2,5% rispetto all’annata precedente, mentre per il vino sfuso abbiamo toccato il tetto del 40% in meno rispetto all’anno scorso, non considerando i maggiori costi per la gestione che sono aumentati in maniera sproporzionata"