di proiezione esterna delle nostre pratiche politiche e delle nostre proposte sia di livello cittadino che nazionale. In primo luogo il mercatino è però un’arma di difesa delle fasce più deboli della popolazione dalle politiche delle case editrici, tese al massimo profitto. Politiche che si fanno evidenti con gli ingiustificati aumenti dei prezzi e con le scelte editoriali di apportare piccole modifiche alle pubblicazioni adottate per costringere gli studenti ad utilizzare le nuove edizioni, senza poter usare ad esempio quelle dei fratelli maggiori. In secondo luogo, il mercatino è e resta la maggiore fonte di finanziamento per il circolo. Uno strumento che, anche in considerazione della nostra attuale natura extraparlamentare e della conseguente perdita dei rimborsi, andrebbe, dunque, valutato ed esteso al massimo nelle strutture di base del Partito. Non è tutto perfetto però. In quanto in molti vedono il Mercatino come il posto dove portare i libri che non servono più, recuperando qualche euro per limitare i danni, e dove trovare i testi scolastici per l’anno in corso risparmiando un po’ di soldi. Probabilmente non ci si è mai soffermati ad analizzare il significato politico-sociale del Mercatino rispetto alle logiche commerciali e speculative degli editori che, puntando esclusivamente al “profitto” spesso con la complicità della politica e degli insegnanti, aggravano sempre più i bilanci delle nostre famiglie. Vogliamo sperimentare per il primo anno il Mercatino del Libro Usato. Un percorso che speriamo di continuare. Entro la fine di agosto partiamo con la prima edizione del Mercatino del libro usato per le scuole superiori, il martedì e il venerdì, dalle 18 alle 20 presso la sede del nostro circolo, in via Vespri numero 81.