insegnare dalla Moratti, la libertà, ricorderò che il pensiero altrui non si riporta dimidiato, avendo io riconosciuto a suo padre lo stesso merito che egli ora si affatica a ripetere, con la constatazione: “il proibizionismo assoluto non ha limitato il consumo della droga, nonostante le buone intenzioni di Muccioli,che ha guarito malati. Non posso dirlo ?
E dunque devo sopportare che egli affermi che ciò che è stato elaborato a Salemi - città risorta grazie al nostro entusiasmo - ne fa "il luogo di libero accesso allo sballo" ?
Ingenerosa affermazione di chi ripete i miei concetti in una pretestuosa contrapposizione ("in comunità imparano a coltivare una vigna, a potare e a vendemmiare, a fare vino e a goderne, bevendo con sobrietà, senza ubriacarsi") e dimentica che quando suo padre fu arrestato, fui io a difenderlo pubblicamente, ottenendone gloriose querele, che ancora sopravvivono".
Al giovane Muccioli suggerirei prudenza, rispetto, riconoscenza.
E si tenga la Moratti che, a quel tempo, poteva esprimere la sua posizione davanti a uno specchio»