Noi non comprendiamo assolutamente questa decisione. C’è l’ospedale nuovo di Cardilla già capace di ospitare questa unità importante della chirurgia generale e non comprendiamo perché debba essere trasferito anche momentaneamente a Mazara. A volte le cose partono come “momentanee” e poi però si prolungano nel tempo.
Avete questo timore?
Sì, abbiamo questo timore. Infatti noi contestiamo questo provvedimento e non lo condividiamo in nessun senso. Qualora l’ospedale di Cardilla non fosse stato ancora pronto con le attrezzature, bastava lasciare il reparto di chirurgia al San Biagio. Tra l’altro lamentiamo questi ritardi nell’apertura del Cardilla. Ci sono stati interventi da parte di tutte le istituzioni ma vediamo che, nonostante ciò, ci sono ancora ritardi. Quindi siamo molto preoccupati di questa situazione anche per il periodo in cui siamo: si sa benissimo che d’estate sia i reparti ortopedici che della chirurgia generale sono sottoposti a maggiori interventi. C’è anche un aumento dei turisti e quindi anche questo comporta un aumento del lavoro.
Voi avete parlato con D’Antoni, il manager dell’Asl?
No, noi di questa vicenda in particolare non ne abbiamo parlato. Noi abbiamo pubblicamente espresso il nostro parere, quindi chiunque può leggere qual è il pensiero dell’ordine dei medici. È rilevato che è un provvedimento scarsamente condivisibile. Ripeto: noi non ne comprendiamo la motivazione, non riusciamo a capirlo.
Non comprendete le sue ragioni
Se fosse successo un fatto traumatico…che so…la sala operatoria inagibile al San Biagio….e allora il Cardilla non era ancora pronto, allora sarebbe stato più comprensibile….
D’Antoni attacca la classe medica. Dice che la più grande resistenza ai trasferimenti la fa il personale. Lei che idea s’è fatto?
Io non ne sono convinto di questa motivazione. Ho parlato con diversi medici ospedalieri e col direttore sanitario, anzi una volta abbiamo fatto anche una delegazione dei medici ospedalieri di Marsala e siamo stati dal Prefetto. Quindi escludo che ci sia da parte dei medici questa resistenza. Almeno in massima parte, poi ci possono essere le eccezioni. Ma ho parlato col personale e tutti aspirano a trasferirsi in una struttura moderna, ospitale in condizione di dare prestazioni sanitarie al meglio.
Avete intenzione di chiedere un incontro col manager?
Guardi, siccome i manager sono in scadenza, volevamo affrontare un discorso completo con il nuovo manager dal 1° settembre. Noi abbiamo fatto un documento per quanto riguarda la rimodulazione della rete ospedaliera, che abbiamo inviato ai manager, all’assessorato, anche a tutti i parlamentari esprimendo qual è il nostro pensiero come ordine dei medici. E abbiamo evidenziato quali erano le nostre proposte: siamo d’accordo ad eliminare i doppioni, ad eliminare gli sprechi. Se la sanità in provincia di Trapani deve migliorare, e quindi ridurre la mobilità extra-provinciale ed extra-regionale, bisogna trovare nuovi reparti. Da un lato chiudiamo qualche reparto per eliminare gli sprechi, dall’altro bisogna potenziare i nuovi reparti, come la cardiochirurgia e la neurochirurgia. Anche avere un polo oncologico è importante: la gente non solo ha la disgrazia di avere un tumore ma deve anche andare fino a Bagheria per monitorarsi. Quindi questa è la nostra posizione: noi dobbiamo risparmiare ma dobbiamo anche rispettare i termini delle percentuali. Tenga conto che il piano sanitario nazionale prevede 3 posti ogni mille abitanti, noi già siamo sotto i 3 (siamo a 2,8) e loro ci riducono a 2,4 - 2,5, quindi ci danneggiano ulteriormente. Allora eliminiamo i doppioni ma creiamo nuove unità operative per ridurre la mobilità.