Erice piange la morte del giovane Enzo Rindinella

Forse la vicenda avrebbe avuto un epilogo diverso se il conducente della Polo Volkswagen che ha investito il minore mentre transitava a bordo di uno scooter, invece di scappare, si fosse fermato per prestare soccorso al quindicenne. Forse. Non l'ha fatto, però. E gli altri quattro giovani due ragazzi e due ragazze che erano a bordo dell'auto sono stati complici di una fuga vigliacca e assassina. I carabinieri li hanno tutti denunciati per omissione di soccorso. Al conducente della Polo gli hanno anche addebitato il reato di omicidio colposo. Niente di più. Troppo poco per una giovane vita spezzata in un lampo in quella maledetta strada che è la Provinciale Trapani-San Vito Lo Capo. Un'arteria sporca di sangue per tutti gli eventi luttuosi che si sono verificati in passato. Questa volta, però, sembra che l'asfalto-killer abbia avuto un ruolo secondario. La tragedia, infatti, è da imputare all'alcol e al modo stupido di divertirsi di molti giovani che non sanno più controllarsi davanti ad una bottiglia di birra o a cocktail invitati ma dagli effetti devastanti, trasformandosi in armi, diventando un pericolo per se stessi e per gli altri. Vincenzo Rindinella stava rincasando abitava nel popolare Rione San Giuliano, in via Ciullo d'Alcamo quando è stato coinvolto nell'incidente. In ospedale è giunto in stato di coma. A nulla sono serviti i tentativi dei medici per strapparlo alla morte. Le ferite riportate nello schianto non gli hanno dato scampo.