D'altronde meno del 10% dei cittadini ericini ne fruisce, per il resto trattasi di altri cittadini fruitori e turisti.
Questo è stato spiegato ai consiglieri comunali miei oppositori che si ostinano a buttare soldi dei cittadini ericini dentro questa società, che sarebbe opportuno abbandonare, oppure detenere una quota minima di partecipazione.
Nella considerazione che il sottoscritto, chiamato a tutelare l’interesse dei cittadini ericini, non intende far pagare alla propria comunità i capricci e le bizze di consiglieri vecchi e nuovi, che dovrebbero anch’essi tutelarne gli interessi , stante l’attuale orientamento del consiglio comunale, anticipa che non sarà strumento di una politica tendente nel merito a delinquere rispetto all’interesse generale da tutelare.
E’ comprensibile nell’interesse generale della promozione turistica di Erice e del circondario, far funzionare l’ovovia nei periodi in cui ci stanno i turisti, oppure nei periodi in cui la Provincia e la Regione, per compiti d’istituto in materia di promozione turistica, dovrebbero far venire i turisti. E su questo siamo disponibili a discutere con interlocutori seri ed attendibili.
Assolutamente non è concepibile che di fronte ad una Provincia menefreghista ed improduttiva, nonché ad un Governo Regionale latitante (che in Erice detiene l’ex Azienda Soggiorno e Turismo, diventata parcheggio per quattro dipendenti regionali) che finanche taglia il Servizio di Guardia Medica, siano i 29.000 cittadini ericini a pagare per tutto ciò.
“Consiglierei” a questi consiglieri comunali di chiedere il conto di tale vergognosa condizione ai loro referenti provinciali e regionali".