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08/07/2009 04:48:07

Il mistero della chiusura del reparto di Chirurgia. Carini: "L'Asl chiarisca cosa sta succedendo"


E’ già funzionante presso il nuovo presidio ospedaliero di Contrada Cardilla di Marsala l’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, ospitata fino a venerdì scorso presso il vecchio Ospedale “San Biagio”. Le operazioni di trasferimento dell’importante unità operativa, coordinate dal Direttore Sanitario del nosocomio marsalese, Dr.ssa Maria Concetta Martorana, sono state portate a termine - secondo l'ufficio stampa dell'Asl - "senza alcuna interruzione del sevizio, grazie allo spirito di abnegazione del personale del reparto che ha lavorato nelle giornate di sabato e domenica per trasferire e sistemare le attrezzature dalla vecchia alla nuova struttura".

L’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, diretta dal Dr. Giuseppe Milazzo, si trova adesso allocata al quarto piano del Presidio Ospedaliero “Paolo Borsellino” e dispone di locali sufficiente ampi e luminosi. Il reparto, che svolge sia attività ambulatoriale che di day hospital, eroga le seguenti prestazioni: endoscopia diagnostica e terapeutica, ecografia internistica, malattie del fegato e studio dell’intestino con videocapsula.

Le prenotazioni ed il pagamento del ticket per accedere alle prestazioni dell’Unità Operativa possono avvenire, indifferentemente, presso gli appositi sportelli del presidi ospedalieri “San Biagio” e “Paolo Borsellino”.
  Ma c'è un'altra tegola che piomba sui marsalesi.  L’Asl ha disposto la chiusura immediata del reparto di chirurgia del San Biagio.  Da oggi i marsalesi che necessitano di un intervento  chirurgico saranno indirizzati all’ospedale Abele Aiello di Mazara del Vallo.  Secondo l'Asl entro Agosto il reparto sarà operativo di nuovo, nel nuovo ospedale di Cardilla.
Ma in realtà, leggendo l'ordinanza di chiusura, si nota che il vero motivo di chiusura è dovuto alle "recenti disposizioni assessoriali che hanno imposto alle aziende sanitarie l’assoluto divieto di procedere a nuove assunzioni di personale". Ciò ha imposto all'Asl di "valutare attentamente le reali esigenze logistiche ed organizzative dell’attuale rete ospedaliera".

Pertanto, "nella considerazione dell’attuale carenza di organico, anche per l’imminente periodo di fruizione dei congedi ordinari, nonché in relazione all’attivazione del nuovo presidio ospedaliero di Marsala - c/da Cardilla e conseguente chiusura del complesso operatorio del Presidio Ospedaliero del  San Biagio, si dispone l’assegnazione temporanea dell’UOCdel reparto  di chirurgia di Marsala, con l’intera equipe, preso l'ospedale di Mazara del Vallo".
Quindi, da oggi, per operarsi, tutti a Mazara del Vallo.

L’onorevole Giulia Adamo,dopo che il presidente della commissione sanità del comune di marsala ,Enzo Martinico, l’ha informata dell’esistenza di una ordinanza di trasferimento del reparto di Chirurgia da Marsala a Mazara del Vallo, ha incontrato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, per far revocare l’ordinanza . “Il Presidente  si è già attivato con l’assessore alla Sanità Russo affinché il reparto di Chirurgia non sia trasferito a Mazara, anzi mi ha assicurato che sarà velocizzata l’iter per l’apertura del nuovo ospedale di Marsala" ha dichiarato Giulia Adamo, alla fine dell’incontro.

Ma neanche il Sindaco Carini è rimasto con le mani in mano. Ecco la sua dichiarazione: "Ieri, appena appresa la notizia ho cercato di mettermi in contatto con l'Asl per capire le reali motivazioni della chiusura del reparto di chirurgia. La nota dell'Asl infatti è ambigua e si presta a due interpretazioni: da un lato sembra di capire che la chiusura sia in qualche modo legata al trasferimento del reparto al nuovo nosocomio di Via Salemi, dall'altro invece si capisce che la ragione della chiusura è dettata da ragioni organizzative imposte dall'Assessorato Regionale alla Sanità. Si tratta di due cose ben diverse, ed è giusto che l'Asl chiarisca subito ogni aspetto di questa delicata questione, perchè se tutta la vicenda è legata al trasferimento dell'ospedale - la cui definitiva apertura è prevista  a giorni - allora non è il caso di allarmare la città. Se invece si tratta di un provvedimento più generale, e quindi più grave, non possiamo fare altro che attivarci nei canali preposti per impedire il danno alla nostra comunità".



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