A Barcellona tra i Paesi che sottoscrissero l'accordo fu istituita, tra gli altri organismi multilaterali e bilaterali, l'APEM della quale attualmente il nostro Paese ha la prima vicepresidenza in predicato, il prossimo anno, di rilevarne la presidenza. L'APEM è costituita da 240 parlamentari; metà vengono dalle assemblee dei Paesi partner mediterranei e metà dall'Unione europea (a loro volta di questi 120 membri, 45 provengono dal Parlamento europeo e 75 dai
parlamenti nazionali). Le riunioni plenarie si tengono almeno una volta l'anno; più frequenti gli incontri delle commissioni (politica, economica e per le questioni culturali) e dell'Ufficio di Presidenza.
Ad Amman il senatore d'Alì proporrà di introdurre nell'agenda dell'APEM sotto presidenza italiana, tra le altre questioni di rilievo internazionale, prima tra tutte quella israelo-palestinese relativa alla striscia di Gaza, anche il tema ambientale legato alla salute del Mar Mediterraneo ed alle misure da intraprendere a tutela anche in vista del prevedibile aumento dei traffici marittimi tra i paesi del bacino e del mercato unico del Mediterraneo. «Come anticipato – ha detto d'Alì poco prima di partire per la capitale giordana – mi farò portavoce della indicazione di Erice come sede degli incontri per la conferenza di pace tra Israeliani e Palestinesi, come del resto ripetutamente suggerito dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in ultimo anche durante il colloquio del 23 giugno scorso con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Sono convinto che la presidenza italiana nel 2010/2011 dell'APEM potrebbe essere una ulteriore importante spinta per il vertice di pace ad Erice tra israeliani e palestinesi; quale che sia la sede che sarà scelta non sfugge ad alcuno l'importanza per il mondo intero di una pacificazione definitiva dell'aerea mediorentale del bacino del Mediterraneo».