Nino Strano, 53 anni a luglio, catanese, proviene da Alleanza nazionale. Nella precedente legislatura era senatore del Pdl. In occasione della caduta del secondo governo Prodi stappò una bottiglia di spumante e mangiò della mortadella nell’Aula di Palazzo Madama. Già deputato regionale e nazionale, è stato anche assessore comunale a Catania e assessore regionale al Turismo dal ‘96 al ‘98. Candidato alle ultime Eruropee, non è stato eletto. Il suo inserimento in giunta sarebbe stato caldeggiato a Lombardo d
a Gianfranco Fini.
Mario Milone, palermitano, 62 anni, è l’attuale vicesindaco di Palermo. Nella giunta comunale del capoluogo ha anche le deleghe al centro storico e all’urbanistica. Avvocato civilista, docente di Diritto urbanistico presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo, è la sorpresa dell’ultima ora ed entra in giunta come “tecnico” di area Pdl.
Il nuovo governo Lombardo nasce zoppo: l'assenza di esponenti dell'Udc in giunta avra' ripercussioni negli enti locali''. Lo afferma Tonino Russo, vice segretario regionale del Pd siciliano a seguito della designazione degli ultimi tre assessori regionali.
''L'ultimo atto di questo teatrino si e' concluso nel peggiore dei modi. Non e' difficile immaginare - continua - che lo scontro, partito dal livello piu' alto delle istituzioni siciliane, si trasferira' presto negli enti locali. Un partito radicato, che ha coscienza di se' e tiene alla propria dignita', difficilmente accettera' di essere cacciato a pedate in barba al notevole contributo elettorale assicurato a Lombardo per la sua elezione e a Micciche' per agire da vicere'. Adesso - conclude - lo scenario siciliano sul piano formale e' omogeneo a quello nazionale. Il fatto che le fila dell'opposizione si siano ampliate e' un fatto utile per la Sicilia''.
''Se avessimo pensato alle clientele non avremmo deciso di stare fuori dal governo. Del resto, se c'e' uno che di clientele se ne intende, e' proprio Gianfranco Micciche' che per tanti anni ha goduto dei favori della Regione, quella di Cuffaro ieri e questa di Lombardo oggi. E se ne intende a tal punto da spacciarsi ancora oggi nella piazza palermitana per un buon cliente''. Lo afferma Giuseppe Ruvolo, vice segretario UDC Sicilia, replicando alle dichiarazioni del sottosegretario alla presidenza del Consiglio che ieri sera, dopo il completamento del Lombardo-bis con l'esclusione dell'Udc, aveva affermato che e' stato ''un grande atto d'amore per la nostra terra voltare pagina e relegare all'opposizione l'Udc, il partito delle clientele''.
''La goliardia che travalica in squallore e volgarita' sono il chiaro sintomo della profonda crisi di valori che attraversa alcuni componenti dell'UDC in Sicilia''. Lo afferma il parlamentare regionale siciliano del Popolo della Liberta' Franco Mineo, replicando alle dichiarazioni e alla provocazione degli esponenti dell'Unione di Centro contro il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al CIPE Gianfranco Micciche'.
Per Mineo ''non meraviglia la reazione infantile e vagamente allusiva del gruppo dell'UDC all'Assemblea regionale alle parole del sottosegretario Micciche', a volte stare all'opposizione puo' dare alla testa''.
Tuttavia, sottolinea il parlamentare regionale del Pdl all'Ars ''e' una questione di gusti: ai cannoli cuffariani, offerti anche al leader del Pdl Silvio Berlusconi ma rifiutati con garbo, noi preferiamo le bevande analcoliche che non fanno alzare il tasso glicemico e quindi non alterano le sinapsi celebrali''.
''Il criterio territoriale che ha ispirato la composizione della nuova giunta regionale non puo' che essere apprezzato e condiviso. Sarebbe stato imbarazzante e controproducente privare la provincia di Messina di una sua rappresentanza a Palazzo D'Orleans''. Lo afferma il parlamentare nazionale del Popolo della Liberta' Francesco Stagno D'Alcontres che giudica ''molto positiva, ben equilibrata e di alto profilo la nuova compagine governativa regionale''.
Per Stagno D'Alcontres ''la scelta dei tre assessori mancanti soddisfa appieno le necessita' di professionalita' e comunione d'intenti che consentono alla Sicilia di proporsi come una delle regioni meglio amministrate d'Italia. Da oggi l'obiettivo comune - conclude il parlamentare del Pdl - deve essere quello di lavorare esclusivamente per il bene e lo sviluppo della Sicilia, ammainando definitivamente il vessillo del particolarismo''.
(ASCA) - Palermo, 26 giu - ''Far quadrare il cerchio e' stato difficile. Per usare una metafora calcistica diciamo che la ripartenza e' stata piu' complicata del previsto. Ma ora che le anime del Pdl, grazie alla proficua discesa in campo del premier Berlusconi e dei dirigenti del partito, sono compatte e pronte, come mi auguravo e ritengo assolutamente giusto, nel sostenere in pieno l'azione del presidente Lombardo e accettare la sfida per il buongoverno della Sicilia, sono felice per la soluzione della crisi. So anche che non ci sara' spazio per i facili entusiasmi, sento la grande responsabilita' che questa compagine di governo si assume nei confronti della Sicilia e dei siciliani''. E' il commento del vicepresidente della Regione siciliana, Titti Bufardeci.
''Dobbiamo sciogliere nodi delicati, dalla battaglia per i fondi Fas, al sistema dei trasporti. Abbiamo scommesso sulla sfida della modernita', perche' la Sicilia abbia quel ruolo che merita, e per questo avvieremo una stagione di riforme''.
''Devo anche ammettere di essere lusingato - conclude Bufardeci - dalle parole di apprezzamento che sono state formulate nei miei confronti in queste giornate decisive che hanno portato alla soluzione della crisi''.
''Ormai e' evidente: questo governo nasce sotto il segno del bluff. Qui il piu' sincero sembra recitare tre parti in commedia''. Lo dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo PD all'Ars, a proposito del completamento del governo regionale guidato da Raffaele Lombardo, ricordando che ''da settimane, ormai, si discute solo degli incontri fra Lombardo e Berlusconi, del gradimento di Castiglione e degli scoop del ''detective' Saverio Romano.
E ognuno dei protagonisti nella migliore delle ipotesi dice una cosa, ne pensa un'altra, e fa l'opposto. Oggi, poi, sembra si sia aperta una nuova pagina della storia infinita del Lombardo-bis: se perfino il PDL siciliano arriva a disconoscere l'accordo che sarebbe stato siglato da Berlusconi, vuol dire che in questo centrodestra non c'e' davvero piu' alcuna certezza! Ma si puo' pensare di governare la Regione in queste condizioni'?''.
''La Sicilia - conclude Cracolici - aspetta di sapere come superare la crisi, come affrontare l'emergenza rifiuti, come riformare i carrozzoni di sprechi e clientele ad iniziare dalla formazione professionale, e quale sara' il futuro di migliaia di lavoratori che rischiano il posto. A questo dovrebbe pensare la classe dirigente''.