Il primo cittadino, in particolare, esprime “il riconoscimento dell’intera collettività marsalese a Procura e tutori dell’Ordine perché con il loro fattivo e professionale impegno hanno consentito di debellare un’organizzazione delinquenziale dedita a lucrare denaro a persone già in precarie condizioni economiche”.
Queste le cifre dell’operazione: cinque ordinanze di misure cautelari personali, 310 operazioni illegali a tassi usurai, un giro di denaro superiore ad un milione e 350 mila euro, tassi d’interesse sino al 456% testimoniano ulteriormente la complessità e l’importanza dell’associazione sgominata da parte di magistrati e fiamme gialle.
Due settimane fa a Caccamo (Palermo) ha fatto scalpore l’ arresto, sempre per usura, di Salvatore Geraci, bancario e consigliere comunale.
Secondo gli inquirenti l’uomo, 56 anni, avrebbe proposto ad un imprenditore in difficoltà di rientrare nei suoi debiti con la banca attraverso un prestito con un tasso d’ interesse annuo del 240%.
Scrive Carini: “L’operazione antiusura rappresenta di fatto un alto momento di contrasto alla criminalità ed infonde nei cittadini grande sicurezza e fiducia nei confronti di chi quotidianamente opera per la tutela del bene comune contro ogni forma di prevaricazione”.
Sono 5 le ordinanze di applicazione di misura cautelare per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di usura ed esercizio abusivo dell’attivita’ finanziaria, emesse venerdì.
Si tratta di:
- Bartolomeo Pacetto , Mazarese, 48 anni, direttore dell'Agenzia di Petrosino della Banca Popolare di Lodi. Destinatario della misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare, per la durata di due mesi, la professione di funzionario o impiegato presso uffici bancari;
- Pietro De Vita, Marsalese, 46 anni, dipendente di Giacomo Bilardello, destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;
- Giacomo Bilardello , 68 anni, commerciante marsalese, di autoricambi, di prodotti per l'agricoltura e di articoli da corredo; destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;
- Sebastiano Di Franco,palermitano, 59 anni, destinatario della misura cautelare dell'obbligo di dimora nel comune di Palermo.
- Giuseppa Parrino Errante
47 anni, commerciante di bevande di Castelvetrano, destinataria della misura cautelare dell'obbligo di presentazione presso la p.g
Sono oltre 80 le persone a cui Bilardello prestava denaro a tassi usurai, arrivando anche a tassi annui del 456,18%. Sono state contestate oltre 310 operazioni di prestito a tassi usurai, concessi nel breve periodo compreso fra febbraio a maggio 2008, quantificate in circa 1.350.000,00 che consentivano a Bilardello di incassare interessi per oltre 300.000,00. La Guardia di Finanza ha sequestrato somme di denaro e titoli di credito per oltre 1.000.000,00 di euro, costituite prevalentemente in assegni bancari post datati e cambiali.
Ma l’usura e l’estorsione a Marsala, purtroppo, sono di casa. E’ per questo che l’Associazione Antiracket ed Antiusura di Marsala ha organizzato con la nostra redazione una serie di incontri estivi con personaggio che daranno la loro testimonianza di lotta all’usura e al racket. Tra gli ospiti de “L’estate dell’antirracket” – questo il titolo della manifestazione – l’imprenditore Andrea Vecchio e il giornalista Nino Amadore.
A Marsala nel Maggio 2001 è stata fondata l'Associazione Antiracket, per unire commercianti, cittadini, imprenditori per combattere insieme il racket delle estorsioni, l'usura e ogni forma di illegalità.
Questi i compiti dell'Associazione:
• Contrastare i reati di estorsione ed usura a danno di operatori economici;
• sostenere le vittime del racket, costituendosi parte civile nei processi contro estortori e usurai;
• rappresentare e tutelare gli interessi degli imprenditori e dei commercianti;
• favorire tutte le attività tendenti ad incrementare lo sviluppo del territorio;
• promuovere iniziative per la difesa e l'assistenza dei soci;
• assistere i cittadini danneggiati dall'estorsione
• organizzare manifestazioni di sensibilizzazione, prevenzione, informazione
Tuttavia, l’Associazione ha sempre operato poco, soprattutto perché commercianti e imprenditori hanno nutrito nei confronti del sodalizio una grande indifferenza.
Nel frattempo, in città continuavano a scoprirsi episodi ingnobili di usura, come nel Marzo 2007, quando furono arrestati un imprenditore edile in pensione, R.M. di 58 anni, e un insegnante di 42 anni, B.F., con l'accusa di usura continuata e aggravata in concorso. Secondo gli inquirenti, concedevano prestiti con interessi annui che arrivavano anche al 240 per cento, nel periodo compreso tra il 2001 e il novembre 2006, con un giro di affari stimato in diversi milioni di euro.
Presso abitazioni e uffici dei due indagati i carabinieri hanno sequestrato denaro contante e assegni postdatati per un importo complessivo di oltre un milione di euro, ma anche diverse dichiarazioni relative a impegni di debito e appunti manoscritti riguardanti varie situazioni patrimoniali.
Approfittando dello stato di bisogno delle vittime, commercianti e imprenditori della provincia di Trapani, gli indagati avrebbero richiesto e ottenuto, come garanzia per i soldi prestati, il trasferimento della proprietà di alcuni immobili.
"Le vittime, impossibilitate a pagare gli interessi esorbitanti degli usurai - spiegarono gli investigatori - si vedevano costrette a vendere o a cessare le proprie attività commerciali, nonchè a stipulare, con gli stessi usurai, preliminari contratti di vendita con i quali si impegnavano a trasferire la proprietà degli immobili".
Nel corso delle indagini, portate avanti per diversi mesi dai militari dell'Arma, gli indagati avrebbero avvicinato le vittime "per indurle - sostengono gli investigatori - a dichiarare di avere ricevuto i prestiti esclusivamente a titolo di cortesia, senza alcuna richiesta di interesse, minacciandoli di possibili ritorsioni".
Un corso di formazione in materia di usura a Marsala fu organizzato nel Maggio 2007 da Libera.
In quell’occasione emerse come gli effetti dell’usura sono devastanti. Negli ultimi anni è diventata sempre più anche un affare di mafia. Le cronache degli ultimi 11 anni ci raccontano di operazioni antiusura che nel 50% dei casi hanno portato dietro le sbarre esponenti di organizzazioni criminali e di clan mafiosi. Alla luce di in quadro così grave non è più pensabile che l’usura venga considerata un reato sporco di serie B rispetto a quello delle estorsioni. Non è più pensabile che un processo per usura duri mediamente 8 anni. Per quanto riguarda la prevenzione, che è il fronte sul quale le Fondazioni antiusura sono impegnate quotidianamente, si è accertato che l’usura non è solo la nefasta conseguenza di un uso irresponsabile del denaro; si è in presenza di una catena sociale di concause che interpellano, invece, altre responsabilità: un esasperato consumismo, un esteso disagio socio economico, un mercato del lavoro in continuo cambiamento e che subisce ripetute amputazioni.
Dovendo parlare, dunque, non di un semplice percorso di prevenzione, ma di un sistema sociale di prevenzioni, appare chiaro che gli attori protagonisti non possono essere solo le fondazioni e le associazioni antiusura, ma anche altri soggetti sociali ed istituzionali, senza il cui impegno il lavoro delle fondazioni potrebbe essere paragonato, ne più, né meno, a quello di semplici porta barelle.
A quante piccole imprese soprattutto nel nostro sud, anche se pulite, non vengono spalancate le porte delle banche con lo stesso entusiasmo riservato invece ai soliti grandi pescecani del mondo commerciale ed imprenditoriale e quando anche quelle porte vengono aperte, quanti salti mortali bisogna fare per le nostre piccole imprese, bisogna fare per offrire margini di garanzie, che umanamente spesso sono impossibili da mettere insieme?
Carlo Rallo