spregio al segreto istruttorio evidentemente orfano dei suoi custodi, il contenuto di indagini preliminari che riguardano autorevoli esponenti del centrodestra siciliano viene anticipato sulle pagine dei giornali e spacciato per “verità”, ingenerando un perverso processo mediatico in cui la sola garanzia per gli imputati è quella di essere comunque già additati come colpevoli, indipendentemente dall’esito delle indagini stesse. Ho il dubbio che l’obiettivo non sia l’accertamento della verità, ma “mascariare” le persone coinvolte.
Ci vuole tanta cristiana pazienza per sopportare la scaltra strategia di questa fuga di notizie di cui mai, ovviamente - senza che nessuno si scandalizzi - troveremo i responsabili pur potendo, ognuno di noi, immaginarli.
Ai senatori Francesco Saverio Romano, Salvatore Cuffaro, Totò Cintola e Carlo Vizzini, di cui conosco l’alto senso delle istituzioni e il valore civile del loro impegno politico, esprimo la mia solidarietà politica e umana per il dileggio a cui sono quotidianamente sottoposti.
Vorrei anche poterli invitare, per il rispetto che si deve alle istituzioni anche quando chi le rappresenta può farci dubitare della loro lealtà, nell’operato della magistratura. Siccome non amo la retorica, dico che lo farò solo quando per una volta, e anche solo una volta, potremo conoscere i nomi e i volti di quanti, maneggiando il segreto istruttorio, e nel caso specifico contestazioni di parte prospettate dalla pubblica accusa, pensano di trasformare una indagine in una condanna, un avviso di garanzia in una gogna mediatica»