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16/06/2009 00:36:21

Arrestato l'alcamese che rapinò una banca di Firenze

Grazie alla testimonianza di un passante che, vedendo l’uomo salire sulla macchina per darsi alla fuga, annotò parzialmente la targa dell’auto le indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Signa hanno permesso di ricostruire che l’auto con la quale il malvivente era fuggito era stata presa a noleggio.
Da questi indizi sono scattate le indagini che hanno ricostruito i movimenti dell’uomo, mediante le riprese delle telecamere a circuito chiuso, prima e dopo la rapina.
Dalla società di noleggio si è potuto avere un nome ed una foto che poi mostrate ai dipendenti della filiale hanno riconosciuto senza ombra i dubbio.
L’uomo si chiama GRECO EMILIO ha 33 anni, precedenti penali, è nato e risiede ad Alcamo e qui si era rifugiato dopo aver commesso la rapina.
Arrestato dai Carabinieri di questo Comando è stato tradotto al carcere di Trapani.

E, arrivano, sempre da Alcamo, le prime condanne per l'indagine "Cemento libero". Nell'ottobre 2008, nell’ambito dell’indagine “Cemento Libero”, erano state arrestate 11 persone , in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare richieste dalla D.D.A. della Procura della Repubblica di Palermo ed emesse dal G.I.P. presso quel Tribunale.
Ora i Carabinieri della Compagnia di Alcamo hanno arrestato Giacomo Di Benedetto,  27enne nato a Partinico e residente ad Alcamo.
Il provvedimento di carcerazione scaturisce dalla sentenza di condanna per i reati contestati nell’indagine “Cemento Libero”.
Il Di Benedetto è stato condannato per i reati di:
• Furto aggravato in abitazione per essersi impossessato di un considerevole quantitativo di mattonelle [pari a circa 1.000], sottraendole al proprietario, al fine di trarne profitto, mediante l’introduzione nell’appartamento dello stesso, destinato a privata dimora, con l’aggravante di avere commesso il fatto con violenza sulle cose [e segnatamente forzando le porte di accesso ad un appartamento limitrofo e confinante con quello della parte offesa]
• Estorsione e rapina in concorso con altri soggetti già arrestati, per avere posto in essere, mediante violenza e minaccia [e segnatamente prospettando la mancata restituzione del carico di mattonelle, sottratte nei tempi e con le modalità descritte nel capo che precede] atti idonei univocamente diretti a costringere la parte offesa a consegnare loro [per il tramite di altro personaggio di spicco alcamese] la somma di 5.000 euro, al fine di procurare a se stessi un ingiusto profitto, con danno della parte offesa.
Entrambi i fatti avvenuti nel mese di ottobre 2006.
Il Di Benedetto all’esito del giudizio abbreviato dallo stesso richiesto è stato condannato ad un pena residua (escluso quanto già scontato a seguito dell’arresto dello scorso anno) di anni 2 (due). L’arrestato è stato associato al Carcere di Trapani.


 



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