Nino Caprarotta morì per un arresto cardiocircolatorio seguito ad una bastonata alla nuca infertagli dal Palazzolo al culmine di una lite. Motivo del contendere una donna. E cioè l'ex compagna del Palazzolo, che era andata a lavorare a casa del Caprarotta come domes
tica, suscitando la gelosia del primo, che tra l'altro, nel corso della colluttazione subì la frattura di un braccio. «A giudizio del Tribunale della libertà - dichiara l'avvocato Stefano Pellegrino, che difende Palazzolo assieme alla collega Cristina Calia - si è trattato di un fatto preterintenzionale». Non era intenzione del Palazzolo, posto agli arresti domiciliari, uccidere Caprarotta.