Nel 2007 sono stati 110 gli incidenti che si sono verificati in otto arterie stradali della provincia di Trapani. Di questi sinistri, sette sono stati mortali, i feriti, invece, 194. Sono questi i dati diffusi dall’Aci di Trapani per quanto riguarda la sicurezza stradale. «Gli incidenti stradali sono una piaga sociale ed economica – dice il presidente dell’Aci Trapani, Giovanni Pellegrino – che ha bisogno di prevenzione prima ancora che di cura. I fondi disponibili per il nostro territorio andrebbero investiti innanzitutto sulle strade più pericolose della nostra provincia». Nella graduatoria elaborata dall’Automobile Club d’Italia troviamo ai primi posti la A29 Palermo-Mazara del Vallo (30 incidenti), Ss115 (29), A29 diramazione Alcamo-Trapani (22), Ss187 (13), A29 diramazione Birgi (2), Ss113 Settentrionale Sicula (8), Ss188 Centro Occidentale Sicula (4) e Ss119 di Gibellina (2). «I benefici sarebbero evidenti per l’economia: ogni euro speso consentirebbe un risparmio di 20 euro di costi sociali dovuti all’incidentalità». L’Automobile Club di Trapani sostiene la campagna internazionale condotta dalla FIA Foundation denominata «Make Roads Safe - Strade Sicure». «L’Aci – afferma il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Enrico Gelpi – è stato tra i più attivi sostenitori nella raccolta di firme che la Fia ha promosso nel mondo durante il 2007 per richiamare i governi nazionali a un maggiore impegno per la sicurezza stradale». Il rapporto della Commissione per la Sicurezza Stradale Globale evidenzia che le vittime di incidenti stradali nel mondo aumenteranno del 46% nei prossimi 10 anni, da 1,3 milioni di morti del 2008 fino a 1,9 milioni nel 2020. Contro questa escalation la Commissione chiede 10 anni di interventi per la sicurezza stradale. L’obiettivo è di dimezzare le vittime sulle strade, salvare 5 milioni di vite, prevenire il ferimento di 50 milioni di persone e risparmiare oltre 2.300 miliardi di euro in costi sociali. La richiesta è rivolta all’Onu, al G8, all’Organizzazione Mondiale della Sanità e ai singoli Stati. La Commissione chiede un maggiore impegno per la sicurezza. «Bisogna concentrare gli sforzi contro l’incidentalità stradale – ribadisce Pellegrino – che è la prima causa di morte tra i giovani. Dobbiamo insistere nel promuovere l’uso del casco e delle cinture di sicurezza, puntando sull’educazione stradale per contrastare il fenomeno della guida in stato di ebbrezza e l’eccesso di velocità».