– sottoposti a pubblica tutela -, compromettendo in modo permanente e definitivo l’equilibrio di un territorio e di un paesaggio estremamente delicato e sensibile, danneggiandone l’integrità che attira un turismo colto e qualificato. Legambiente rileva, inoltre, che parti
dell’area coinvolta dai lavori è sottoposta a vincolo paesaggistico e che, inoltre, ricade entro i confini della Zona di Protezione Speciale (ZPS) e del Sito d’Importanza Comunitaria ITA 010017. L’associazione chiede alla Procura di verificare se siano configurabili comportamenti in danno della Pubblica Amministrazione e dei Beni culturali e paesaggistici sottoposti a pubblica tutela; alla Provincia Regionale di Trapani di sospendere immediatamente i lavori in corso; al Comune di Castellamare del Golfo e all’Assessorato Regionale al Territorio e all’Ambiente della Regione Siciliana di accertare che nella realizzazione dell’intervento in oggetto siano stati rispettati le disposizioni di legge e i regolamenti per la tutela delle ZPS e dei SIC, anche in riferimento agli interventi ricadenti in aree esterne ad essi ma contigue e a quelle tutelate. Infine, Legambiente chiede alla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Trapani la revoca in autotutela del suo parere. Infatti, la Soprintendenza aveva inizialmente prescritto, nel suo parere, una profonda modifica del progetto, con la previsione nelle aree sensibili di un’illuminazione scarsamente invasiva e che escludeva tassativamente la presenza dei pali alti 8 metri, ma prevedeva un’illuminazione a raso, ma successivamente la stessa Soprintendenza ha revocato inspiegabilmente il parere originario