Ieri sembrava la giornata decisiva per risolvere la complicata crisi alla Regione Siciliana. Addrittura verso le 17 era stata diramata una prima lista di assessori con la marsalese Giulia Adamo al Bilancio. E invece il vertice del Pdl riunito a Roma ha gelato Lombardo.
Il Pdl rivolge al presidente de
lla regione Sicilia, Raffaele Lombardo, "un sereno ma fermo appello affinché riparta da un confronto che coinvolga tutte le forze che hanno vinto le elezioni regionali". Il Pdl giudica "inaccettabili i modi e i tempi prescelti da Lombardo" e chiede che, su iniziativa dello stesso Lombardo "si riunisca in tempi brevi e concordati un tavolo con tutti gli alleati della maggioranza scelta dagli elettori siciliani".
A mandare il messaggio in una nota congiunta sono i coordinatori nazionali del Pdl, Sandro Bondi, Ignazio La Russa e Denis Verdini, insieme con i capigruppo e i vice di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto, Italo Bocchino, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, e i coordinatori regionali siciliani, Giuseppe Castiglione e Domenico Nania, al termine di una riunione a Roma.
"Il presidente Lombardo - prosegue la nota - ha annunciato l'intenzione di procedere alla nomina di un nuovo governo regionale, senza condividerla con la forza politica maggioritaria che lo ha eletto e che, in seguito, lo ha sempre sostenuto. Tutto ciò accade a pochi giorni dalle elezioni europee, mentre lo stesso Lombardo è alla ricerca del quorum elettorale del 4% per la propria lista. Si è rivolto 'a pezzi di partiti e a chi ci sta', con un disegno di evidente rottura della maggioranza che lo ha eletto. Per questo il Pdl ribadisce che nessun suo aderente che voglia rimanere tale potrà accettare richieste di partecipazione a governi decisi con queste modalità".
Poco prima il presidente della Regione siciliana aveva annunciato il rinvio della composizione del nuovo governo, a margine della registrazione di "Porta a porta" che andrà in onda questa sera con il titolo 'Europee: missione 4%'. "Il Pdl ci ha chiesto di aspettare 48 ore per fare la giunta. Non c'è niente di male ad aspettare altri due giorni se servirà a costruire un'alleanza che va posta su basi chiare. Questa alleanza va fatta senza nessuno che remi contro, compresi gli uomini di riferimento e con una sintonia assoluta su quello che serve cioè sulle riforme, la gestione dei rifiuti e i rapporti con lo Stato. Comunque sono tuttora alleato con Pdl e Udc, mi sento vincolato da questo patto di alleanza".
Incalzato da Bruno Vespa, Lombardo ha precisato che "nella mia giunta chi ci sta ci sta, io mi auguro che il Pdl ci sia. Il dissenso e questa voglia di venire alle mani l'ho avuto non su un'alleanza o su un patto che nessuno vuole mettere in discussione, ma sul piano sanitario che ci ha fatto risparmiare 400 milioni, sul piano energetico e perchè ho bloccato un piano per la formazione che sarebbe costato troppo alla Regione per qualcosa di molto scarso. Il mio programma sarà incentrato sulla razionalizzazione della spesa e su una svolta virtuale". Alla domanda se farebbe la sua giunta anche senza il Pdl, Lombardo ha risposto: "Io sono stato eletto direttamente dalla gente, non da solo ma portando delle leggi che sono state contestate, ma poi sono state votate".
Il governatore ha poi sottolineato che non ha interesse ad altre alleanze aggiungendo che neanche il Pd ha interesse a fare altre alleanze. Ciononostante il governatore ha fatto presente di avere contatti con tutti, con il Pdl, con l'Udc e anche con il Pd. Alla domanda perché avesse questi contatti con il Pd, Lombardo ha risposto: "E' una forza politica che rappresenta il 30% della nostra assemblea; è un forza con cui, senza scandalo, abbiamo approvato il piano di rientro della sanità all'unanimità".
Il presidente, interrogato poi su eventuali contatti con il premier Berlusconi, ha risposto: "Io come sempre sono disponibile, ma la campagna elettorale incalza e vedo che il presidente del Consiglio è molto impegnato".
A proposito dello sbarramento al 4% alle prossime europee, Lombardo ha detto che "è iniquo e assurdo. Un'invenzione per mettere fuori gioco partiti che hanno qualcosa da dire. Noi abbiamo proposto uno sbarramento più alto ma di circoscrizione. E' anche anti-europeo - ha concluso - perché l'Europa cresce se dialoga con le Regioni e gli stati e i poteri nazionali dimagriscono".
Infine il presidente ha sottolineato che "con il sì definitivo al piano di rientro della sanità previsto per il 15 giugno, il governo regionale potrebbe abbassare l'Irap". Lombardo ha ricordato che i siciliani, proprio per il deficit in sanità, stanno pagando una quota di Irap più alta rispetto al resto dell'Italia. "Ora moi stiamo facendo ordine in casa nostra - ha detto -, lo si vede dagli interventi in sanità dove abbiamo accettato un piano di rientro. In questo modo con il sì definitivo previsto per il 15 giugno potremo abbassare l'Irap". Lombardo è poi tornato ancora a parlare di Fas ed ha ribadito: "Questa risorsa ci deve essere restituita sempre che ci sia ancora".