L’iniziativa, promossa da Cantine Trapanesi Riunite, in collaborazione con Legacoop, Camera di Commercio di Trapani e l’Istituto per il Commercio Estero., è nata con l’obiettivo di commercializzare il vino siciliano all’estero, promuovendo processi di cooperazione internazionali e riducendo la filiera di distribuzione e i costi, attraverso contatti diretti con gli acquirenti.
Durante il tour in Sicilia, i 12 buyers dell’Est Europa hanno conosciuto le realtà produttive della provincia. Durante la giornata di ieri, ad esempio, hanno visitato la Cantina Birgi e lo Stagnone, l’azienda di prodotti biologici “I frutti del sole” e il caseificio Impiccichè. Nel pomeriggio, si è tenuta poi una tavola rotonda dal tema: “Il vento dell’est: nuove prospettive di commercializzazione del’agroalimentare siciliano verso i paesi emergenti dell’Europa Orientale”. A moderare i lavori, c’era Antonio Parrinello, che abbiamo sentito ai microfoni di Rmc:
Antonio Parrinello, lei ha curato l’iniziativa: come è andata?
Molto bene. Il progetto va avanti già da qualche mese. Ora siamo già entrati nella seconda fase.
Che vino proponete ai buyers dell’Est?
Diverse tipologie e diverse standard produttivi di vino da tavola. Sostanzialmente si tratta di tre fasce di prezzo, con qualità eccellente e prezzi interessanti.
Chi riguarda il progetto?
Attualmente il progetto riguarda 8 cantine sociali. Ma è un progetto in progress, non chiuso a nulla. L’obiettivo è quello che presentarci insieme, invece che come singoli. Se le nostre cantine riescono a parlare un linguaggio unico, possono conquistare un’importante fetta di mercato.
Chi è venuto in visita a Marsala?
Non si trattava di semplici buyers, che girano il mondo per capire come vanno le cose. Erano i vertici di 4 delle organizzazioni commerciali più potenti d’Europa.
Sa dirci che impressione hanno ricevuto da questo tour in Sicilia?
Questa delegazione sta apprezzando molto il rapporto con le istituzioni. Sono stati anche all’Assemblea Regionale. Loro sono delle cooperative e sono quindi molto sensibili a questo aspetto.
Una nostra delegazione andrà in visita in quei Paesi?
Si, la delegazione bulgara ci ha invitato a Sofia, dal 21 al 23 giugno, dove si svolgerà un incontro della Cooperazione Mondiale, e ci ha chiesto di preparare un vino da offrire in quelle nelle tre giornate.
Ai buyers dell’Est avete proposto solo vino?
No, anche altri prodotti della cooperative agricole marsalesi come, ad esempio, i formaggi.
Qui sotto l'intervento di Antonio Parrinello durante la puntata di ieri del Volatore di Rmc 101.
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Ci si aspetta dunque un autunno incoraggiante per il vino siciliano, come ha detto anche l’onorevole Camillo Oddo, vicepresidente dell’Ars: “
Il vino siciliano si prepara a conquistare i mercati dell’Est: in questa prima fase, gli imprenditori Cechi hanno già sottoscritto ordinativi per 300 mila euro, ma da settembre il fatturato è destinato ad aumentare, sia perché si esporteranno altri prodotti oltre al vino, sia perché gli accordi prevedono la commercializzazione in Repubblica Ceca di vitigni di diverse qualità, anche di fascia superiore”.
Presto potrebbero arrivare nei mercati bulgari 20 mila bottiglie di vino siciliano come “campione esplorativo. “
Ma anche le delegazioni commerciali di Russia e Ungheria hanno mostrato molto interesse, e il loro apprezzamento per la qualità dei nostri prodotti lascia intravedere buone prospettive. L’unica ‘nota dolente’ – prosegue Oddo –
è constatare che mentre la Sicilia produttiva si impegna per sviluppare i propri orizzonti commerciali, i continui litigi e le divisioni della nostra maggioranza di governo sono un pessimo biglietto da visita per le istituzioni regionali”.