All’inizio si pensava che l’uomo fosse ancora vivo, ma purtroppo verso mezzogiorno i soccorsi, intervenuti immediatamente sul posto, hanno recuperato il cadavere dell’uomo, morto, pare, per annegamento (ma si attendono i responsi dell'esame autoptico).
Secondo i testimoni della tragedia, il signor Sciacca, di 63 anni, faceva leva sul parapetto del pozzo, realizzato con conci di tufo, che all’improvviso hanno ceduto. Anche il figlio dell’operaio stava per cadere nel pozzo, ma il proprietario del fondo agricolo in cui stava lavorando la ditta, il signor Francesco Mannina, di 56 anni, lo ha afferrato per le braccia, facendolo scampare al pericolo.
Immediata la macchina dei soccorsi: sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, con una squadra di speleologi e i carabinieri. Gli operatori del 118 hanno anche calato nel pozzo un’apparecchiatura che avverte i battiti cardiaci per capire se Giuseppe Sciacca fosse ancora in vita. Infine uno speleologo in servizio presso i vigili del fuoco, si è calato dentro il pozzo, e ha agganciato il corpo di Sciacca, tirato poi fuori da una gru dei vigili del fuoco, verso mezzogiorno.
Sciacca era residente a Petrosino, dove era titolare di una ditta familiare che si occupava di piccoli lavori di manutenzione per pozzi, cisterne, motori idrici e tubature. Molto stimato per la sua professionalità, aveva sistemato le pompe sommerse
di centinaia di pozzi. Ma ieri qualcosa è andato storto. Lascia una moglie, Francesca, e due figli, Leonardo (che ha assistito alla tragedia) di 31 anni e Rossella di 28 anni.
"Ancora una volta – dichiarano il segretario della Camera del Lavoro di Marsala, Enzo Milazzo e della Fillea Cgil di Trapani, Franco Colomba - assistiamo a un mortale incidente sul lavoro. Al di là dei proclami di circostanza - proseguono - è necessario mettere in campo una efficace politica di rispetto delle norme sulla sicurezza dove la cultura della prevenzione e l'azione di controllo diventino una realtà in tutti i luoghi di lavoro. I dati che mostrano una riduzione degli infortuni sul lavoro - concludono - non ci debbono indurre a pensare che abbiamo sufficienti condizioni di sicurezza, occorre, infatti, mantenere alta la guardia sui controlli ”.
La Cgil rinnova il proprio impegno per la diffusione della cultura della sicurezza e il rispetto della legalità, intesi come patrimonio professionale di ciascun lavoratore.
Profondo cordoglio alla famiglia di Pino Sciacca, l’idraulico ed elettricista specializzato di Petrosino, ennesima vittima del mortale incidente sul lavoro verificatosi ieri in C/da Fiumara Sant’Onofrio, è stato espresso dal Presidente Peppe Poma a nome dell’intero Consiglio Provinciale di Trapani.
"E’ veramente triste e deprimente – afferma il Presidente Poma - dovere ancora una volta prendere atto che tanti onesti lavoratori e padri di famiglia perdono la vita nello svolgimento della loro attività professionale. Purtroppo non possiamo che esprimere tutta la nostra affettuosa vicinanza alla moglie e ai figli di Pino Sciacca sui quali, soprattutto sotto il profilo umano, ricadono le più gravi conseguenze dell’accaduto.
Il Consiglio Provinciale – aggiunge Peppe Poma – anche recentemente si è occupato della problematica degli infortuni e delle disgrazie sui posti di lavoro richiamando i competenti organismi alla massima attenzione e vigilanza, ma è chiaro che bisogna fare i conti anche con l’imponderabile. In ogni caso, in un Paese veramente civile non possono e non devono mancare gli adeguati controlli e debbono essere osservate le più scrupolose misure di sicurezza se veramente si vuole combattere questa vera e propria piaga dei nostri giorni.