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18/05/2009 05:12:26

Massimo Pastore: "Michele Crimi giustifichi quanto ha scritto sulla scuola di teatro"


Ci presenti questo lavoro.
E’ stato presentato lunedì 11 maggio al Complesso Monumentale S. Pietro di Marsala. Il titolo è “28 gradini – il dovere della memoria”. Il documentario è stato realizzato (nel quadro delle attività del progetto EUROPACLUB del Liceo Classico “Giovanni XXIII” di Marsala) dalle prof.sse Gina Ingrassia e Giuseppina Pulizzi e dagli studenti Antonella Paparella, Simona Piccione, Giulia Scio, Bianca Bonafede, Annalisa Anastasi, Achille Sammartano, Francesco Carini, Martino Zichittella. Io ho curato la regia. Tratta, attraverso alcune testimonianze inedite, foto e documenti per la prima volta mostrati al pubblico, del violento bombardamento anglo-americano che l’11 maggio 1943 rase al suolo la nostra città di Marsala.

Che idea avevate in mente quando avete cominciato questo lavoro?
Volevamo capire cosa fosse accaduto quel giorno, quell’11 Maggio 1943 ,attraverso una ricerca seria e documentata.

Secondo voi su quell’episodio non si sa abbastanza?
No. La città ne sa pochissimo.

Anche perché effettivamente, fino ad ora, in pochi ne hanno parlato.
Si.

A Marsala si parla sempre per sentito dire.

Ed è per questo che va apprezzato il lavoro fatto dal preside Salvo, e dalle professoresse Ingrassia e Pulizzi che si sono messe al lavoro, consultando il sito dei National Archives di Londra. Ebben basta digitare nel motore di ricerca la chiave “marsala 1943”, e vengono fuori una serie di documenti, ovviamente desecretati. Poi, è bastato pagare appena 16 euro e in 24 ore abbiamo ricevuto i documenti.

A Marsala che tipo di ricerche avete fatto?
Abbiamo sentito alcuni testimoni e abbiamo consultato l’archivio storico della città.

Cosa raccontate in particolare in questo documentario?
Nell’ambito della strategia del generale americano Eisenhower vengono iniziati nel 1943 in Sicilia una serie di bombardamenti a tappeto. Tra gli obiettivi c’è anche Marsala.

Perché?
Per nessuna vera ragione. La notizia che in città fosse presente addirittura Rommel è del tutto infondata e non trova riscontro.

Come avviene il bombardamento?
Con 200 aerei, che scaricano 450 tonnellate di bombe, colpiscono l’80% di abitazioni e uccidono un migliaio di persone.

Molte di queste muoiono a Villa del Rosario.
Si, e li abbiamo scoperto che c’era qualcosa che non andava.

Perché?
Quel rifugio era stato dichiarato inagibile. Le persone non dovevano essere lì.

Mancava dunque l’agibilità .Una storia a quanto pare sempre attuale.
Tutti sapevano che quel rifugio era inagibile. Ma nella disperazione del momento non tutti hanno avuto la lucidità di non entrare. Una bomba ha fatto crollare l'ingresso. E le persone sono morte soofcate.

Avete anche delle foto?
Abbiamo alcune foto straordinarie, tra cui le foto alle 11 e 35 dell’11 Maggio fatte dai bombardieri stessi. E’ stato in complesso un lavoro, fatto pur con mezzi scolastici, ma importante per sviluppare la memoria storica della città.

Pastore, lei si è sentito tirato in causa da alcune espressioni usate da Michele Crimi, consulente del Sindaco, nella sua relazione annuale, pubblicata in anteprima su www.marsala.it , in particolare quando Crimi propone un fantomatico “Teatro della vite” al posto della scuola di teatro (che comunque non c’è più), aggiungendo che il suo progetto costerebbe 85.000 euro, mentre la scuola costava 300.000 euro l’anno. La scuola di teatro era del Comune di Marsala. Io e gli altri docenti eravamo dei collaboratori del Comune. Io oltre ad insegnare ne ero anche il coordinatore.

Che cosa vuole precisare su quanto scritto da Crimi?

Nel 2005 la scuola costò 94.000 per un anno di corso, cioè per 10 mesi di lezione, perché la scuola era chiusa solo a luglio e agosto (e gli insegnanti in quel periodo non erano pagati). Ricordo anche che quella scuola funzionava dalle 4 alle 5 ore al giorno dal lunedì o venerdì.

Perché Crimi parla di un costo annuo di 300.000 euro?
Non lo so. Chiedo a Crimi di far vedere i documenti da cui trae queste somme, che non esistono. Ripeto: il costo per un anno è intorno a 95.000 euro. Quindi siamo a meno di 200.000 euro, per il biennio.

Quella scuola era diventata abbastanza affermata.
Aveva ottenuto il patrocinio addirittura dal Ministro Urbani, allora con la delega ai Beni Culturali. Avevamo la possibilità di un ulteriore finanziamento di 25.000 euro che poi è andato perso. Era una delle iniziative pubbliche sul teatro di maggiore spessore in Italia.

Oggi cos’è rimasto a Marsala, di pubblico?

Ormai più nulla. La scuola non costava nulla a chi la frequentava, era gratuita, ed è stata l’inizio di una carriera per tanti giovani marsalesi che l’hanno frequentata. Per 10 anni mezza Italia parlava della nostra scuola.

Cosa ne pensa comunque della proposta di “Teatro della Vite” fatta da Crimi?
Non conosco il progetto. Pensò però che ognuno si fa la scuola che vuole. Posso dire come si fa una scuola professionale. Certo, tirare in ballo la vite…