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23/04/2009 05:24:20

Nuovo direttore nel carcere delle violenze


Facendo riferimento al violento episodio di contestazione verificatosi sabato scorso all’interno del carcere S.Giuliano di Trapani in cui un agente della polizia penitenziaria ha riportato la frattura dell’avambraccio destro a seguito dell’aggressione subita, assieme ad altri quattro colleghi, ad opera di un gruppo di detenuti extracomunitari che, a quanto è dato sapere, protestavano contro il sovraffollamento delle celle, il Presidente del Consiglio Provinciale, Peppe Poma, ha rivolto oggi un forte invito al Ministro della Giustizia, On. Angelino Alfano, affinché, non appena glielo consentiranno gli impegni di Governo, effettui una visita presso la casa circondariale trapanese al fine di rendersi personalmente conto della situazione e, se necessario, prendere subito i dovuti provvedimenti.
Il Presidente Poma, inoltre, ha voluto esprimere, anche a nome dell’intero Consiglio Provinciale, la più sentita solidarietà della Istituzione da lui presieduta a Nicola Rondello, agli altri agenti rimasti coinvolti nel suddetto inaccettabile episodio di contestazione nonché all’intero corpo di polizia penitenziaria. Conosco bene il Ministro Alfano – aggiunge il Presidente Poma – e so altrettanto bene quanto, da siciliano e da uomo di governo sensibile e attento, abbia a cuore le sorti e le istanze che provengono dal territorio. So anche – afferma ancora il Presidente del Consiglio Provinciale – che l’On. Alfano si è messo immediatamente in contatto con il Provveditore delle carceri siciliane, Orazio Faramo, il quale lo ha rassicurato circa la mancanza di pericoli per il mantenimento dell’ordine e per la garanzia della sicurezza, ma è altrettanto vero che da parecchio tempo tutte le sigle sindacali della polizia penitenziaria evidenziano la gravità della carenza di organico, in Sicilia, di quasi 600 unità; mentre nel carcere di S.Giuliano, sempre secondo fonti sindacali, soltanto una ventina di agenti sarebbero preposti alla custodia di oltre 300 detenuti, numero che, peraltro, supererebbe di gran lunga il previsto limite di capienza (180 posti) determinando ulteriori situazioni di difficoltà e di ostacoli al già pesante lavoro degli agenti.
Per questo – conclude Poma – confido nel pronto intervento del Ministro della Giustizia che certamente vorrà e saprà trovare la migliore soluzione, a salvaguardia dei diritti degli agenti di custodia ma anche dei detenuti.




Native | 2024-12-20 09:00:00
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