di riordino del sistema sanitario, che produrra' i suoi effetti a partire dal primo settembre, possano incidere sugli atti di programmazione e di riorganizzazione aziendale. ''Le direzioni aziendali - e' scritto nella direttiva - porranno in essere l'attivita' strettamente connessa all'ordinaria gestione, riferita agli adempimenti relativi alle spese obbligatorie e di funzionamento, con l'onere di valutare se gli atti adottati siano coerenti e propedeutici all'avvio della riforma del sistema sanitario regionale; svolgeranno altresi' le funzioni e le competenze connesse al Piano di rientro astenendosi dall'adozione di atti di straordinaria amministrazione, tranne che urgenti ed indifferibili''.
''E' necessario - ha commentato Russo - che il periodo di transizione sia coerente e coordinato con le finalita' della legge. Con queste disposizioni intendo evitare discrasie, aggravi di spesa e duplicazioni del sistema sanitario. La legge di riordino approvata dall'Ars e' solo un ottimo punto di partenza, e sarebbe sbagliato pensare che i problemi della sanita' siciliana siano gia' stati risolti. Anzi, il difficile viene proprio adesso: bisogna lavorare alacremente per favorire l'attuazione delle misure strutturali previste dalla legge di riforma e un ruolo importante dovranno averlo i manager ai quali chiedo di svolgere un'azione amministrativa improntata a correttezza, efficacia ed efficienza e di assicurare quindi il rispetto dei limiti di spesa fissati per il 2009. Sono certo - prosegue - del loro contributo fattivo, c'e' voglia di fare e di dimostrare che il disastro della sanita' siciliana non puo' certo essere interamente addebitato al loro operato, come magari qualcuno ha fatto credere in questi ultimi mesi''.
Le indicazioni a cui le Aziende dovranno attenersi sono contenute nel decreto che assegna le risorse del 2009. In particolare, si fa riferimento al blocco delle assunzioni, nel rispetto delle misure di Piano e della normativa attuativa; al divieto di introduzione di nuove indennita' ed incentivi salariali per il personale dipendente e al divieto di conferimento di incarichi di strutture dirigenziali semplici, complesse e dipartimentali.