“Una decisione che ha avuto un decorso lungo e pensato, oltre che rispettoso delle riflessioni interne al partito regionale e nazionale, ma che nasce da una scelta consapevole in cui il mio progetto di costruzione politica fondata sulla partecipazione della società si abbraccia al progetto politico del Partito Democratico. Un segnale di apertura da parte del Pd verso la società civile che ho sentito di sposare e che riflette la natura originaria e gli obiettivi che il Pd si è dato all’atto della sua costituzione. Il Partito Democratico, per voce del suo segretario Franceschini, ha visto nella mia candidatura la possibilità di valorizzare al meglio quel pro
getto costruito negli anni, quell’esperienza di partecipazione, che nasce dalla società e si muove per la società stessa, per portarlo in Europa. Una scelta meditata, condivisa e supportata dal consiglio nazionale e regionale di Un’Altra Storia, che mi consente, ripartendo dall’Europa appunto, di soddisfare una necessità forte e tangibile di questi tempi: riportare al centro dell’Italia e dell’Europa la tutela della democrazia, messa a rischio dai governi del centrodestra”.