Sono giunti a Porto Empedocle (Agrigento) i primi 30 immigrati che erano stati soccorsi tre gorni fa nel Canale di Sicilia dal mercantile 'Pinar', rimasto poi fermo in mare per una disputa diplomatica tra Italia e Malta sulla sua destinazione. Ieri sera il governo italiano aveva autorizzato lo sbarco degli immigrati a Porto Empedocle, non senza polemiche con le autorita' maltesi che hanno rifiutato gli extracom
unitari benche' il soccorso fosse avvenuto in acque di loro competenza. Stamani 30 dei passeggeri della 'Pinar' sono arrivati a terra con una motovedetta della Guardia costiera. Altri 90 sono stati prelevati dalla nave "Danaide" della Marina militare. I restanti 20 erano stati invece condotti gia' ieri a Lampedusa, dov'e' stato sbarcato anche il cadavere della donna morta durante la traversata. A Porto Empedocle l'accoglienza e' stata curata dalla Proetzioen civile della Regione siciliana.
Ha dichiarato sul caso Pinar l'europarlamentare Claudio Fava: "Il
rimpallo tra governo italiano e governo maltese è uno spettacolo indecente. E' indecente e immorale il braccio di ferro che da tre giorni contrappone le autorità italiane e maltesi sul destino di 153 migranti disperati, abbandonati in mare, perché nessuno intende prestar loro soccorso. Sappiamo, come ha confermato pochi giorni fa il rapporto del Commissario europeo ai diritti umani Hammerberg che il governo italiano è abituato a considerare i migranti e i richiedenti asilo come persone “di serie B”, ma da tre giorni il cadavere di governo una donna giace in fondo ad una scialuppa della nave Pinar".