Emilio Piccolo è una presenza poetica costante nei libri di poesia sperimentale e collettiva di Nino Contiliano. Ricordiamo: Compagni di strada caminando, Marcha hacker, ‘Elmotell blues.
L’incontro campano di Contiliano, oltre a intrattenerlo sulla sua personale produzione firmata, verterà, soprattutto, sulla sua sperimentazione poetica (sine nomine) che finora ha dato vita ai suoi tre libri collettivi, testi che sono il risultato di un montaggio di poesie e poetiche altrui e l’esposizione di una “reinvenzione” del senso poetico cui sono sottoposti i frammenti “esportati” ibridandoli con stili e linguaggi poetici diversi, anche dai suoi.
È la nuova produzione poematica di Nino Contiliano, la sperimentazione che vuole rappresentare il risvolto neoavanguardistico e “impegnato”della nuova soggettività sociale plurale, quale nuova identità ibrida e di rete emergente dalla contemporaneità migrante miscelata e “biopolitica”.
Del resto, il poeta marsalese partecipa al dibattito lanciato dal manifesto sulla POLIETICA che Valerio Cuccaroni ha lanciato nel sito “Absolute Poetry” di Lello Voce.
Il manifesto della POLIETICA – “È giunta l’ora di superare la distinzione fra le arti, i linguaggi settoriali, le lingue nazionali […] Il polieta è pienamente inserito nel contesto sociale in cui vive, conosce e collabora con le altre forme espressive e associative. […] Le scienze sociali hanno illustrato l’efficacia della cooperazione, dei sistemi partecipativi, degli atteggiamenti pro-attivi”. – fa dell’ibridazione e della cooperazione in rete delle arti e della poesia una nuova finestra da cui lanciare ed esercitare insieme, come “singolarità sociali” e “sopranazionali”. È un nuovo gesto/grido ribelle di libertà, di democrazia plurale e cooperativa, autodeterminante, delle moltitudini in cammino. Una cooperazione materiale e viva che, come dice lo stesso Valerio Cuccaroni, ha la vitalità e l’energia dirompente dei mondi creativi di memoria democritea e lucreziana.