Antonino, come mai studi all’Aquila?
Il mio è un corso di studi presente solo lì.
Tu non eri lì quando c’è stato il terremoto....
No, ero tornato a Marsala qualche giorno prima. Ma c’erano già state delle scosse nei giorni precedenti. In realtà, da dicembre ad ora, si sono susseguite molte scosse ma tutte lievi: non hanno mai superato gli 1 o 2 gradi.
Quindi stavate tranquilli?
Ci dicevano che era tutto a posto. Lunedì c’è stata un po’ di paura, perché abbiamo sentito una scossa più forte: di 3,8 gradi. Siamo scesi in piazza e, come noi, moltissima altra gente. Per fortuna, però non c’era stato nessun danno. Dopo un po’, ci hanno detto che era tutto tranquillo e che potevano tornare alle nostre case.
Sapevate delle previsioni di Giuliani?
Si. Si era sparsa la notizia che questo fisico aveva previsto un forte terremoto. Ma gli davano del pazzo.
Che impressione ti ha fatto vedere le immagini in tv?
Molto forte. Ho rivisto in televisione i luoghi che frequento ogni giorno. Anche perché io vivo nel centro storico. Per esempio, la mensa si trovava sotto la Casa dello Studente. Non si riconoscono più le strade, i palazzi…
Hai sentito qualcuno che è lì?
Ho parlato con il mio coinquilino. Già ieri sera, mi aveva detto che verso mezzanotte si era avvertita una scossa più forte, un po’ come quella del lunedì. Stanotte sono scoppiate le tubature e la nostra casa si è allagata. Ma nessun danno serio. Mi ha anche raccontato che un mio amico è saltato giù dalla finestra – dal primo piano – perché l’uscita di casa sua era bloccata. Non ti aspetteresti mai che queste cose ti tocchino così da vicino.
Tu saresti dovuto tornare a L’Aquila dopo Pasqua?
Si. Ma ora è impossibile dire cosa accadrà. L’università, come tante altre strutture, è inagibile.
Antonella Genna