“Sono molto arrabbiata e meno ottimista di 17 anni fa, quando morì mio fratello. Oggi le istituzioni sono più lontane. La reazione forte nelle istituzioni, mi aveva portato a credere che la soluzione fosse più vicina. Ma dopo 17 anni la soluzione ancora non c'è. Questa altalena di impegno e disimpegno permette alle mafie di avere il tempo di riorganizzarsi, di cambiare pelle, mentre le istituzioni non riescono a dare le giuste e concrete risposte alla società e ai giovani, che più di tutti chiedono il cambiamento”.
Questo il commento di Rita Borsellino, presidente dell’associazione nazionale Un’Altra Storia, e vice presidente di Libera, che oggi ha marciato a Napoli insieme a tanti giovani per la “14/ma giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie” organizzata da Libera. “Tutti i governi hanno fatto poco - ha aggiunto - le mafie sono cambiate, sono più pericolose, sono più inserite nei gangli del potere. Servono istituzioni più vicine, servono più mezzi e più risorse”.
Insieme a Rita Borsellino hanno marciato lungo le vie di Napoli anche trenta fra delegati e soci dell’associazione Un’Altra Storia provenienti da alcuni comuni della provincia di Trapani. “Siete la mia consolazione”, ha anche detto Rita Borsellino rivolgendosi ai giovani, “i ragazzi sono carichi, sono arrabbiati, e questa rabbia è uno strumento prezioso. La scuola sta svolgendo un compito straordinario. Quello che vediamo qui oggi 17 anni fa non c'era".