Il nuovo, faraonico, Tribunale di Marsala è pronto, ma non è adatto per le udienze. Nessuno vuole dare l'ok al trasferimento. La struttura è costata 13,5 milioni di euro. E i ragazzi del Commerciale aspettano. Viaggio in due puntate in un pasticcio alla siciliana...
Il nuovo tribunale di Marsala non va bene. Come abbiamo raccontato ieri ci sono delle pecche progettuali che rendono inadatte alcune parti della struttura.Come le aule per i processi penali, dove ci sono dei pilastri in mezzo che non consentono il normale “controllo” dei presenti da parte dei giudici. Per questa e altre anomalie i presidenti del Tribunale di Marsala, prima Mario D’Angelo e adesso Gioacchino Natoli, non hanno voluto trasferirsi nel nuovo Palazzo di Giustizia, che tra l’altro è quasi pronto, mancano alcune rifiniture. Si tratta di un progetto imponente.
Il nuovo Palazzo di Giustizia si sviluppa su una superficie di poco inferire a 14 mila metri quadrati. Nella struttura trovano spazio gli edifici del Tribunale (tre corpi di fabbrica) e quelli della Procura della Repubblica (2 corpi di fabbrica) che si affacciano su un'area interna al Complesso edilizio. Il costo complessivo dell'opera è stato di oltre 13 milioni e 500 mila euro finanziati, nel 2007, con due mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti dal Ministero della Giustizia (10 milioni e 700 mila euro) e dal Comune (un milione e 955 mila euro) e con fondi comunali: 850 mila euro. Il progetto definitivo del Tribunale è stato redatto dall'Ufficio Territorio ed Ambiente del Comune di Marsala, all'epoca diretto dall'ingegnere Gianfranco D'Orazio. I lavori sono stati effettuati da un'Associazione temporanea d'imprese composta da Iride (capo gruppo), e dall'Itaca, Airtemp Division e Co.ri.mar. (mandanti) . L'Ati si è aggiudicata la gara d'appalto praticando un ribasso del 31,22% sulla base d'asta. Il nuovo Palazzo di Giustizia sarà servito da un ampio parcheggio pubblico, in via Messina Orlando, capace di ospitare 300 autovetture, costato circa 600 mila euro costruito con fondi comunali attraverso un muto contratto dall'Amministrazione con la Banca Nazionale del Lavoro.
La direzione dei lavori, nel 2008, è stata affidata a una R.T.I. formata da Politecnica Ingegneria ed Architettura Soc. Coop. a.r.l.(c.g.), con Well Tech s.r.l. e con Houses & Lands Engineering s.r.l., con sede legale a Modena. Importo di aggiudicazione è pari a Euro 375.194,14. con un ribasso del 39,50%. dell’importo a base d’asta di circa 620 mila euro.
Tra i compiti della direzione dei lavori, come si legge nel capitolato d’appalto, c’è quello di “curare che i lavori siano eseguiti a regola d’arte ed in conformità al progetto esecutivo ed al contratto”.
Lavori che erano stati benedetti anche da Angelino Alfano, nel 2008, quando era ministro della Giustizia. La posa della prima pietra, che proprio prima non era visto che i lavori erano già cominciati, venne fatta con una cerimonia in grande stile costata 20 mila euro. Ma nessuno ha mai pensato di usarli per risolvere i pasticci? Anche perchè, di casi come questi, con lavori costati milioni di euro e che poi risultano pasticciati, la Corte dei Conti ne ha trattati parecchi negli ultimi anni. Il controllo dei giudici contabili è sempre molto intenso sulle opere pubbliche. Controlli che poi potrebbero sfociare in danni erariali enormi.
Quello di Marsala è un caso unico. In cui c’è un tribunale pronto, nuovo di zecca ma che non può essere utilizzato. Mentre in tutta Italia, i palazzi di Giustizia sono in condizioni pessime. Con ritardi sull’innovazione, la sicurezza, e problemi strutturali. C’è il caso di Trapani ad esempio, dove ad aprile è crollata una parte del soffitto del Tribunale.
Ha un effetto domino l’inghippo del nuovo tribunale. Perchè non sono soltanto giudici, avvocati, cancellieri ad aspettare l’apertura del nuovo palazzo di Giustizia di Marsala. Ci sono anche dei ragazzi, sono gli studenti dell’Istituto tecnico commerciale che da quarantanni si strova in una struttura non a norma, per cui l’ex Provincia paga 300 mila euro di affitto l’anno. Aule piccole, corridoi stretti, e amianto qua e là. Adesso gli studenti hanno fatto una proposta, al commissario straordinario della Provincia Antonio Ingroia: “ci trasferiamo al vecchio Tribunale, visto che era stato pensato come scuola, quando questo si trasferirà nella nuova struttura”. Poveri ragazzi, aspettano da 40 anni una scuola nuova, trovano la soluzione, ma è tutto bloccato da un pasticcio tipicamente siciliano.