Si ha come la sensazione di un tempo immobile, lattiginoso, nelle cose di Sicilia. Annunci di grandi cambiamenti, rivoluzioni a parole e negli slogan, poi tutto resta com’è, cambiano solo le classi dirigenti, gli appetiti, c’è qualche finezza, chi è stato rottamato diventa rottamatore, chi rottama si prepara a mettersi in un cantuccio. Prendete questo governo regionale, questo di Crocetta, cosa sia davvero ancora non si è capito, cos’abbia di rivoluzionario non lo sappiamo. La Sicilia è con l’acqua alla gola, sui rifiuti, sui conti, sull’emergenza lavoro. Ma ci dicono che c’è in corso la “rivoluzione”. Aspettiamo.
Si ha come la sensazione di un tempo immobile, sempre le stesse cose, le stesse facce. E quindi mi ritrovo, dopo due anni e mezzo a rifare un appello dalle pagine di questo giornale, a proposito delle prossime elezioni amministrative di Marsala. L’appello è questo, e si riferisce all'area politica che sentiamo più vicina: VOGLIAMO LE PRIMARIE, SENZA SE E SENZA MA.
E’ lo stesso appello che ho fatto - senza fortuna - due anni e rotti fa, quando il Pd faceva finta di nulla, e diceva di volere le primarie, ma già a Palermo Gucciardi, Papania, Oddo (l’altro, Camillo) e soci avevano deciso di candidare a Sindaco la signora Giulia Adamo, senza passare dal via. Ricordo anche che, pur di non fare le primarie, il segretario del Pd di Marsala, Anna Maria Angileri, fu messa alla porta, solo perchè aveva chiesto che venisse applicato lo statuto, che prevede, appunto le primarie.
2012 - 2014. Tante cose sono cambiate in questi due anni. Le nostre vite, un sacco di sigle, anche la nostra testata ha cambiato nome. La politica, a Marsala, resta uguale. Dai resoconti che ho letto su TP24 in questi ultimi giorni pare che il Pd marsalese stia riuscendo ancora una volta a primeggiare nella disciplina che gli riesce meglio: l’avvitamento.
Riunioni con chiunque, stanze, stanzette, direzioni, segreterie, mezze frasi, mezzi comunicati, per decidere chi sarà il candidato sindaco dell’area riformista a Marsala, quello che dovrà raccogliere i cocci lasciati dall’ex Sindaco Adamo (con la complicità dello stesso Pd….).
Vista da fuori, è una cosa assurda. Poi uno dice che i cittadini si disaffezionano al voto e ai partiti. E’ normale. Un partito davvero aperto alla gente avrebbe già convocato le primarie da un pezzo. Punto. E invece sono tutti lì, a puntualizzare, rintuzzare: vogliamo le primarie, ma... ; oppure, si alle primarie, però….
Quindi, questo giornale, il suo direttore, lancia nuovamente un appello: fate presto e bene le primarie a Marsala. C’è un pezzo di città, che qui mi sento di rappresentare, che è stanca dei balletti della politica, delle prese in giro, delle cose a mezza bocca. Si vive male, oggi, a Marsala. E quindi basta giochi, siate persone serie.
Ci vogliono le primarie. E capisco chi dice: no, le primarie no, perchè finisce a “sciarria”. E’ molto probabile. Ma una comunità ha bisogno anche di capire qual è la sua tenuta democratica. Se non riusciamo neanche a fare delle elezioni di partito senza litigare, come pensiamo davvero di costruire insieme una convivenza costruttiva?
I candidati ci sono. I nomi più ricorrenti in questi giorni, Alberto Di Girolamo e Anna Maria Angileri, sono persone che godono di grande stima in città. Il Pd ha il 40%, non può fare giochetti. Definita la coalizione, lanci le primarie, con regole chiare, si confrontino le idee, la preparazione, l'appeal, a fine Febbraio si vota. Chi vince è il candidato, chi perde il suo principale sostenitore. Perchè non farlo? Davvero Marsala merita ancora una volta di essere trattata come una terra di conquista? Basta avvitamenti, per favore. Qui si rischia di spanare la vite.
Giacomo Di Girolamo