Ha creato molto scalpore la notizia, diffusa ieri da Tp24.it,di un tentativo di fuga dal carcere trapanese di San Giuliano. Il reparto da dove i quattro detenuti stavano pensando di fuggire è quello cosiddetto «aperto», cioè dove vengono messi alcuni carcerati che hanno la possibilità di stare con le celle aperte per almeno otto ore al giorno e di parlare tra loro.
Nella struttura penitenziaria di Trapani in quel reparto ci possono essere fino a 250 detenuti. Il problema è che a vigilare ci sono solo tre agenti, uno per piano.
I quattro detenuti, tutti «con un alto spessore criminale alle spalle» volevano fuggire attraverso un buco che stavano scavando dentro una cella, l'ultima del reparto.Tanto,nessuno vigilava, e poi il rumore dei "lavori" era coperto dal chiacchiericcio degli altri carcerati. Poi il piano prevedeva di calarsi giù e infine raggiungere e quindi scavalcare il muro che delimita la struttura.
La «mente» è un detenuto che già aveva tentato altre due volte di evadere da un carcere. Proprio la sua presenza in alcuni gruppi di detenuti ha allertato i poliziotti penitenziari del reparto cosiddetto «aperto» del carcere (ma lui, viene da chiedersi, che ci faceva lì, dati i suoi precedenti?).
Scoperta la cella, gli agenti hanno scoperto che avevano utilizzato comuni oggetti in metallo per fare il buco e per coprirlo, poi, con un mobiletto.
Della vicenda si occuperà la Procura della Repubblica di Trapani.
A sottolineare la gravità di quanto sta accadendo all’interno della struttura penitenziaria di San Giuliano a Trapani è Gioacchino Veneziano, Segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria: dalla mancanza di personale, alle carenze strutturali. Gioacchino Veneziano ci va giù duro e definisce quanto stava per accadere a San Giuliano.
Al momento ci sono 250 agenti, di questi: 44 sono impegnati nelle traduzioni, 80 quelli occupati nell’amministrazione. In pratica abbiamo 30 agenti che coprono la mattina e 30 il pomeriggio, per il turno serale e quello notturno sono 15 e 15. In tutto questo bisogna ricordare che ogni giorno mediamente 52 agenti sono in ferie, a riposo, in congedo o in permesso sindacale. La segreteria della Uilpa polizia penitenziaria chiede così altre 80 unità. Di contro nel carcere in atto ci sono 540 detenuti così suddivisi: 100 per mafia, 373 per reati comuni, 56 per reati a sfondo sessuale, 150 stranieri.