C'è un appalto che fa gola, a Marsala. Un appalto del Comune importante. E si tratta dell'appalto per la refezione scolastica, cioè la mensa per i bambini che frequentano le scuole comunali, gli asili e i circoli didattici. E' un appalto da seguire con attenzione, perchè si fa quest'anno dopo che il precedente servizio è andato in scadenza, e l'importo è molto alto.
Infatti la gara ad asta pubblica dell'istituzione comunale Marsala Schola (ancora viva e vegeta, nonostante nel programma elettorale del Sindaco Alberto Di Girolamo era prevista la sua cancellazione...) per il "servizio di refezione scolastica a ridotto impatto ambientale e gestione servizio informatico iscrizione e prenotazione pasti" ha il valore a base d'asta di quasi cinque milioni di euro, per l'esattezza 4 milioni e 800 mila euro, 4,77 euro a pasto.
Il numero presuntivo complessivo dei pasti per i cinque anni di durata è di 1.000.000, così suddivisi:
• 682.600 pasti per scuola dell’Infanzia
• 160.420 pasti per scuola Primaria
• 10.240 pasti per scuola Secondaria di 1° grado
• 146.740 pasti per personale scolastico (insegnante – ausiliario)
Prima singolarità: Marsala Schola fa la gara per appaltare i servizi fino al 2021/2022, cioè chi vince la gara si assicura la refezione per cinque anni. Perchè così tanto? E' sicuramente anomalo che Marsala Schola proceda a fare un bando di gara per così tanto tempo, dato che è un ente sul quale pende la spada di Damocle dello scioglimento. Ed è anomalo che l'Amministrazione Di Girolamo emani un bando che impegnerà anche chi verrà dopo la scadenza naturale del mandato del Sindaco, il 2020.
La gara si è già celebrata, lo scorso 23 Agosto. In piena estate, per garantire la partenza del servizio il primo ottobre, quando riprenderà il tempo pieno nelle scuole marsalesi. La commissione di gara ha proceduto a dare un punteggio tecnico per le offerte pervenute, e poi ad aprire le offerte economiche. Presidente della commissione è Nicola Fiocca, dirigente del Comune e direttore di Marsala Schola. Poi ci sono l'avvocato Giovanni Carlo Figuera "esperto in materie giuridiche" e il biologo Alessio Parco "esperto in alberghi, ristorazione, mensa e affini", recita il verbale di gara. Per loro sono previsti compensi per cinquemila euro.
La gara, come dicevamo, fa gola, perché sono state ammesse sei imprese, e tra queste ci sono ben due colossi della ristorazione, la Elior Ristorazione Spa e la Sodex Italia Spa, milanesi. Poi c'è l'Airone, la società cooperativa di Marsala che da anni gestisce questo appalto. Ma l'appalto, al momento, non è stato vinto nè da Airone - e questa è una notizia - nè dai due grandi nomi in gara, ma da una terza impresa, un raggruppamento che unisce la Cot Società Cooperativa, la Siciliana Pasti Srl, la Bitti Srl Unipersonale, rappresentata durante le operazioni di gara da Giancarlo Cangemi. Questo raggruppamento ha surclassato la concorrenza da punto di vista del punteggio tecnico. Il biologo, l'avvocato e il dirigente del Comune hanno dato loro 68 punti. Tutti gli altri, a parte una srl di Paceco con un punteggio più limitato, sono stati messi quasi alla pari, cioè con punteggi tra 57 e 61. L'Airone, per esempio, ha avuto 58,42.
Circa l'offerta economica, il ribasso presentato da Cot, Siciliana Pasti e Bitti è dell'11,1%, cioè 4,24 euro a pasto. L'Airone aveva fatto un ribasso più importante, del 14,36%. La gara se l'è aggiudicata al momento la Cot - Siciliana Pasti - Bitti, che però prima deve fornire le giustificazioni sull'offerta economica, che risulta ai sensi di legge anomala.
Piccola curiosità: Marco Cangemi, responsabile amministrativo della Cot, che si appresta a vincere questa gara milionaria, è tra i firmatari di un famoso appello della "società civile" fatto in campagna elettorale nel 2015 a favore della candidatura a Sindaco di Marsala di Alberto Di Girolamo. Se non ve lo ricordate, lo leggete qui.
Per la Cooperativa Airone è una bella botta. Dopo la non proprio felice esperienza di Villa Genna, che ha indebitato la cooperativa, adesso si rischia il licenziamento per i 52 lavoratori. Benchè infatti il bando di gara preveda l'assunzione del personale, quasi tutti lavoratori con contratto a tempo determinato, la Cot potrebbe non mantenere l'impegno. Ai Cantieri Navali di Palermo la società ha vinto l'appalto della mensa, e si è rifiutata di mantenere i vecchi lavoratori. In una nota di replica alla Cgil che ha sollevato il caso, infatti, l'azienda ha fatto sapere che "la cosiddetta clausola sociale non comporta alcun obbligo per l'impresa aggiudicataria di un appalto di assumere a tempo indeterminato e in forma automatica e generalizzata il personale già utilizzato dalla precedente impresa o società affidataria (cfr. ex multis Consiglio di stato, sezione terza, sentenza 5 maggio 2017, n. 2078)".
E ancora: "Una diversa interpretazione limiterebbe la libertà d'impresa, riconosciuta e garantita dall'art. 41 Cost., che sta a fondamento dell'autogoverno dei fattori di produzione e dell'autonomia di gestione propria dell'archetipo del contratto di appalto".