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05/07/2017 06:05:00

A rischio chiusura la Casa di Riposo Giovanni XXIII, tra inchieste in corso e tanti debiti

La "Casa di Riposo Giovanni XXIII" di Marsala è a rischio chiusura. Come sappiamo, vive una situazione deficitaria dal punto di vista economico che dura ormai da anni. Sulla struttura marsalese, nata agli inizi del '900 per volontà del consiglio comunale, e considerata un tempo una delle migliori in Sicilia per l'assistenza agli anziani, oltre al grave dissesto finanziario si è abbattuta la settimana scorsa anche l'indagine per frode fiscale della Guardia di Finanza,(potete leggere qui l'articolo) secondo la quale, ci sarebbero state delle irregolarità nella presentazione dei bilanci di previsione così da simulare la regolare operatività dell’IPAB al fine di ottenere ingenti contributi pubblici della Regione e del Comune, erogati in relazione alla prosecuzione dell’attività d’istituto.

La "Casa di Riposo Giovanni XXIII" si è sempre mantenuta grazie ai finanziamenti regionali stabiliti dalla legge 71 del 1982 che si occupa del mantenimento del personale per il 75%, mentre altri fondi che servono per la manutenzione della struttura e dell'assistenza arrivano dalla legge ancora più lontana nel tempo che è la 63 del 1953. La retta ultima fissata per l'istituto da parte dell'assessorato alla Famiglia è di 21 anni fa e non è mai stata rivista.

Ora la situazione debitoria rischia di far crollare tutto e a prospettare la chiusura è lo stesso commissario straordinario, Franco Mannone, nominato a gennaio scorso dalla Regione. "L'Istituto marsalese – dice Mannone – è un ente morale senza alcun interesse privato e per dare dei servizi agli anziani. Dobbiamo tanto a questa struttura se oggi a Marsala non abbiamo barboni che dormono sulle panchine dei giardini pubblici o dentro scatoli di cartone per la strada. Come Ente di assistenza può solo dare servizi sociali».

Mannone è molto pessimista sul prosieguo dell'attività della Casa di Riposo. Secondo Mannone l’unica via percorribile per mantenere in vita l'istituto è quella di fare una doppia convenzione con l’Azienda Sanitaria Provinciale ed il Comune di Marsala. "La struttura - dice Mannone - ha una disponibilità di 128 posti e sarebbe sufficiente coprirne 100 a 80 euro ciascuno per ristabilirla, attualmente ha 35 assistiti e le 21 persone che vi lavorano di cui 16 di ruolo e 5 contrattisti».

Mannone ha comunque inviato una lettera al Sindaco di Marsala, alla Giunta, al consiglio comunale e agli assessorati regionali alla Salute e alla Famiglia, con la quale chiede  il parere di estinzione come previsto dall’articolo 34 della legge regionale 22 dell’86 o l’impegno delle istituzioni a spingere per le convenzioni con l’ASP e il Comune.

Torna ad occuparsi della Casa di Riposo anche il consigliere Michele Gandolfo, lo fa con un post su facebook, attaccando il sindaco, l'assessore Ruggieri e il presidente della commissione consiliare. "E' arrivato il momento delle decisioni, o rilancio o chiusura, non è possibile tenere aperta una struttura che produce 20.000 euro al mese di deficit, che sono a carico del Comune e quindi dei cittadini - le parole di Gandolfo -".  

 

 



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