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29/06/2017 06:00:00

Erice, vittima del fuoco, della criminalità, della cattiva politica e della burocrazia

19,00 - "Malgrado la tragica storia degli incendi ha ogni anno la stessa drammatica rappresentazione, la Regione non fa nulla e comincia ad organizzarsi, con gravissimo e colpevole ritardo, il 15 giugno, quando sono già scoppiati decine e decine di incendi. Non vi è, come ha detto qualcuno, solo una "calamità istituzionale", questo Governo regionale contribuisce in modo significativo a queste calamità naturali, ne é complice e responsabile in prima persona. Non si possono lasciare da soli e senza mezzi i forestali. Si vergognino!".

Lo dichiara Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia.

17,00 -  “L’incendio che nei giorni scorsi ha devastato il monte Erice è l’ennesimo colpo al patrimonio territoriale e ambientale siciliano. Non basta solo la repressione degli autori dei roghi, ma occorre una strategia basata sulla prevenzione degli incendi”. Così la parlamentare M5S all’ARS Valentina Palmeri. “L’incendio sul monte Erice – continua Palmeri - ha causato la distruzione pressoché totale di uno dei polmoni verdi della provincia di Trapani. Come è successo ormai troppe volte purtroppo, oltre ai soccorritori che si trovano a dover andare a spegnere i roghi con mezzi obsoleti e talvolta inadeguati, va evidenziata la totale assenza di prevenzione”.

La deputata 5Stelle denuncia la mancanza di pianificazione a livello regionale. “Il governo Crocetta – afferma - è stato il governo dell’improvvisazione. Non sa cosa sia la programmazione, non ha mai pensato a una pianificazione per la prevenzione degli incendi. Il presidente Crocetta e l’assessore al Territorio e ambiente Croce sono corresponsabili di quanto è successo sul monte Erice. Forse non tutti sanno che ci sono centinaia di autobotti inutilizzate perché in assessorato non hanno ancora espletato le procedure di gara per la manutenzione dei mezzi. Inoltre, per contrastare l’incendio non si è potuto far ricorso agli elicotteri perché sono passati dal corpo Forestale all’arma dei Carabinieri, senza che sia stata rinnovata la convenzione”.

La portavoce M5S ritiene occorra dotare le aree maggiormente sensibili dell’Isola di sistemi di videosorveglianza che permetterebbero di monitorare il territorio in modo più efficace. Il sistema agevolerebbe anche l’individuazione degli autori degli incendi, nel caso di origine dolosa. La Regione, con il progetto “Ateso-Astuto”, aveva previsto un sistema di prevenzione e coordinamento antincendio. Il progetto nel suo complesso, che vanta una cifra già stanziata di 28 milioni di euro, consta di due programmi paralleli che dovrebbero collaborare insieme: Atheso (Adeguamento tecnologico sale operative) è un sistema molto complesso che funziona al 50 per cento. L'adeguamento satellitare e l'installazione di telecamere è il programma AteSO che non è mai entrato pienamente in funzione. “Per chi non lo sapesse “Ateso-Astuto” è il sistema di gestione delle procedure di emergenza della Forestale. Questo sistema consente la gestione degli eventi (incendi, calamità naturali, illeciti) e delle risorse disponibili dislocate e geolocalizzate sul territorio (personale, squadre, presidi, mezzi terrestri e aerei) in tempo reale. Il sistema, tra le altre cose, prevedeva proprio l’installazione di telecamere in diverse aree a rischio dell’Isola, cosa che non è mai avvenuta”.

La parlamentare ha presentato anche due interrogazioni al governo regionale, la prima a luglio 2015 e che ha trovato risposta in una nota dell’assessore Croce soltanto nel dicembre 2016, peraltro per nulla soddisfacente; e la seconda del febbraio 2017, rimasta ancora priva di riscontro. “Proprio perché ritengo che il programma Astuto possa agevolare il contrasto ai roghi, anche attraverso la prevenzione, - dice Palmeri - lo scorso febbraio abbiamo effettuato un’ispezione al centro di coordinamento regionale, per capire concretamente come funzionasse. Gli addetti ai lavori hanno espresso alcune lamentela, ma quella principale riguardava proprio l’assenza del sistema di videosorveglianza”.

“Puntare sulla repressione degli autori dei roghi è fondamentale, - conclude la deputata M5S - ma non basta, bisogna realizzare una rete di monitoraggio del patrimonio boschivo siciliano; dotare il corpo Forestale della Regione Siciliana, come avviene per la gran parte degli enti pubblici, di telecamere per il controllo del territorio; infine, ma non per ultimo, rinnovare i mezzi a loro disposizione. Purtroppo Crocetta, anziché interessarsi ai reali problemi della nostra Isola, pensa solo al cambio degli assessori e alla spartizione delle poltrone con nomine la cui unica giustificazione è l’imminente tornata elettorale”.

07,00 - E' stato spento solo alle quattro e mezza di questa notte l'incendio che per due giorni ha devastato la montagna di Erice e parte del territorio di Trapani.

Ma, ancora una volta, si è davanti ad un mix di criminalità (gli incendi sono dolosi), cattiva burocrazia e ancora peggiore politica. Tutti sapevano che avrebbe fatto un gran caldo questa settimana, tutti sapevano che Erice è ormai un territorio ad alto rischio, ma nessuna precauzione è stata adottata, e il Comune è stato lasciato solo: prima giornata di vero scirocco, e primo incendio devastante. 

Gli amministratori di Erice qualche giorno fa  avevano voluto incontrare il comandante dei Vigili del fuoco di Trapani proprio per allertarlo. 

L'incontro era teso oltre che ad allertare il comando anche a chiedere che nell'ambito della dotazione di mezzi antincendio nella Regione Sicilia si tenesse conto della Provincia di Trapani e più specificatamente di mettere a disposizione un elicottero di stanza a Valderice, così come fatto negli anni precedenti. La risposta quale è stata?  La Regione Sicilia pur avendo le somme necessarie non aveva fatto in tempo a stipulare la convenzione con la Protezione Civile Nazionale e che a questo punto non era nemmeno più in tempo a indire una gara per l'affidamento del servizio nemmeno ad un soggetto privato.

L'incendio ha messo a rischio decine di famiglie, la funivia, il versante di Pizzolungo, il territorio di Valderice. 

“Il vasto incendio che ieri ha deturpato Erice è triste conseguenza dei ritardi nella programmazione della campagna antincendio da parte della Regione Sicilia”. Lo affermano i segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Trapani Giacometta Giacalone, Massimo Santoro e Tommaso Macaddino.
“Esprimiamo – affermano - rammarico e sconforto per il rogo che ieri ha colpito duramente la montagna ericina, probabilmente a causa di qualche criminale che approfittando della giornata di vento e caldo ha causato la distruzione di un patrimonio inestimabile. Siamo altresì vicini ai lavoratori forestali già in servizio che si sono adoperati, anche a rischio della propria vita, per compiere il proprio dovere e arginare i danni”.
I sindacalisti ribadiscono che “a causa dei ritardi burocratici e amministrativi della Regione siciliana nello stanziamento dei finanziamenti da destinare ai territori, non è stata permessa la totale efficacia ed efficienza del servizio, considerato che ci sono mezzi non ancora revisionati e che i viali parafuoco sono da terminare poiché non solo non tutti i lavoratori sono stati messi in servizio, ma quelli attualmente operativi sono stati chiamati a lavoro soltanto lo scorso 15 giugno. L’ennesima emergenza di ieri – concludono - mette in luce, ancora una volta, l’importanza di una riforma del settore che dia dignità ai lavoratori e rispetti i tempi e le esigenze del bosco e del territorio”.



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