Che Mazara fosse già la ‘Capitale’ dei posteggiatori abusivi, o dei venditori ambulanti di pesce marcio era già noto ai più che in questa Città vivono. Che potesse diventare luogo d’affari preferito anche dei ladri di energia elettrica, è l’ultima novità. E da qualche giorno questi ‘bravi signori’ hanno ricevuto pure la benedizione del primo cittadino. Pare incredibile, ma così è.
RUBATE L’ENERGIA ELETTRICA: IL SINDACO È CON VOI – È accaduto qualche giorno fa nei pressi della ‘spiaggia in città’. Il gestore dell’hotel Hopps (lo ha confermato il primo cittadino in un delirante video postato su you tube) è stato denunciato dalla Capitaneria di Porto mazarese (alla fine potrete leggere il relativo comunicato stampa) poiché ha allacciato un mini bar, a forma di ananas, ad un palo della pubblica illuminazione del lungomare Mazzini. Lo stesso soggetto avrebbe, inoltre, collocato alcune decine di ombrelloni bianchi sulla ‘spiaggia in Città’ per offrire un servizio più accurato ad alcuni ospiti stranieri della sua struttura ricettiva.
IL FURTO DI ENERGIA ELETTRICA È UN REATO PENALE – Ricordiamo agli smemorati, ai legulei della domenica, ai diversamente ‘social’ che, in base all'articolo 624 e 625 del Codice Penale, il furto di energia elettrica è perseguibile come reato. La fattispecie è quella relativa ai ‘Delitti contro il patrimonio’. Nello specifico, l'articolo 624 comma 2 recita che “Chiunque s'impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa da euro 154 a euro 516”. Ma non solo: “Si considera cosa mobile anche l'energia elettrica e ogni altra energia che abbia un valore economico”. Così, se l'appropriazione del mezzo è fraudolenta - art. 625 comma 2 - scatta l'aggravante e la pena per il fatto previsto dall'articolo 624 è della reclusione da 1 a 6 anni e della multa da 103 euro a 1.032 euro.
IL DEMANIO APPARTIENE AL COMUNE (A PARERE DEL SINDACO) – “La piazza è mia! La piazza è mia! La piazza è mia” !!! Era questo il refrain dello ‘svalvolato’ del villaggio, nel famosissimo film – premiato con l’Oscar – ‘Nuovo Cinema Paradiso’. Nel video messaggio Cristaldi prova a fare ironia pure sulla proprietà. Ma, soprattutto, ci fa sapere che il demanio non apparterrebbe alla Regione ma, bensì, al Comune. E, come se non bastasse, informa la cittadinanza che sulla questione deciderà un tribunale. Ora, che su aree demaniali i Comuni non possano vantare né diritti di proprietà né tantomeno diritti gestionali diretti ed esclusivi lo sanno anche i bambini, ma la ‘creatività’ in questa Città non ha limiti. E non solo. Il primo cittadino parla, inoltre – ed è cosa gravissima – di interventi smisurati delle forze dell’ordine (Capitaneria di Porto), di cambiar colore agli ombrelloni bianchi, ironizza sulla caccia a Matteo Messina Denaro.
UNA INDECENZA SENZA PIU’ FRENI – La cosa più grave, in tutta questa assurda vicenda, è il fatto che un pubblico ufficiale, qual è un sindaco – dovrebbe sempre e comunque schierarsi dalla parte delle forze dell’ordine – del diritto, della legge. E non, ironizzare o prendere in giro coloro i quali non fanno altro che il loro dovere. Un’imbarazzante indecenza che, dopo questo nauseante attacco alla Capitaneria di Porto, ed il sostegno ad un ladro di energia (allacciamento abusivo ad un palo della pubblica illuminazione comunale) dovrebbe portare nei luoghi a ciò deputati una serena riflessione. Consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione siete sicuri che un primo cittadino del genere sia ancora meritevole di occupare il suo posto? Un sindaco che dileggia pubblicamente le forze dell’ordine nel pieno e legittimo esercizio delle loro facoltà, facendo a pezzi i più elementari concetti di stato di diritto e dei principi di legalità? Se ci siete battete un colpo perché la misura è colma.
UN’ALLERGIA DAI MOLTEPLICI PRECEDENTI – Che leggi e regolamenti siano terreni un ‘tantino impervi’ per il primo cittadino, erano già in molti ad averne il sospetto. Basti pensare alle ‘scoppole’ prese da questo sindaco e da questa amministrazione negli anni, a vari livelli, ed in diverse sedi giurisdizionali. Ne citiamo solo alcune per non annoiare troppo i lettori di Tp24.it. Condanna della Corte dei Conti per violazione nell’affidamento di incarichi ad esperti (Cristaldi è stato condannato a restituire circa 83 mila euro); mancata presentazione delle relazioni annuali sull’attività amministrativa; condanna in primo grado per violenza, minacce e percosse (condannato a due mesi e 15 giorni di reclusione - pena sospesa - per il caso Frigulti: si attende il secondo grado di giudizio); il Tar, poi, proprio pochi giorni fa, ha condannato al pagamento delle spese legali (pari a 800 euro) a favore della “Sicilia Turismo” dopo il rigetto della domanda di sospensione avanzata dal comune mazarese, sempre per la ‘spiaggia in Città’, poiché Palazzo dei Carmelitani non gradiva che, su di essa, vi fosse collocato uno stabilimento balneare.
LA NOTA STAMPA DELLA GUARDIA COSTIERA – “Nella giornata del 16 Giugno, i militari della locale Capitaneria di porto hanno deferito alla Procura delle Repubblica di Marsala il titolare di una struttura alberghiera di Mazara del Vallo per un allaccio abusivo alla rete elettrica cittadina. In particolare, lo stesso titolare ha ammesso di aver predisposto con l’ausilio di tecnici un collegamento elettrico ad un lampione del Lungomare Mazzini nel tentativo di alimentare un Chiosco Bar destinato ai clienti dell’albergo. Al momento dell’accertamento, gli ufficiali della Guardia Costiera hanno rilevato oltre all’assenza di copertura assicurativa anche la mancanza della prescritta autorizzazione Regionale alla sosta sul Demanio Marittimo. Al riguardo è stata elevata una sanzione amministrativa da € 200 per violazione delle pertinenti norme del Codice della Navigazione. Solo dopo che l’area è stata definita sicura dai tecnici incaricati di rimuovere il cavo elettrico posticciamente collegato i militari hanno fatto rientro in sede per le comunicazioni di rito. Il Chiosco Bar a forma di ananas, i lettini e gli ombrelloni erano stati messi a disposizione esclusiva dei clienti dell’hotel, diversamente da quanto contenuto in una nota inviata al Comune di Mazara in cui si preannunciava una manifestazione temporanea per la promozione della vocazione turistica della città e per la quale era stato chiesto anche il patrocinio dell’Amministrazione Comunale. Sdraio ed ombrelloni quando non utilizzati dai clienti della struttura alberghiera, venivano depositati a bordo di un autocarro parcheggiato sulla strada risultato di proprietà di una ditta esterna all’hotel e anch’esso privo di copertura assicurativa”.
Alessandro Accardo Palumbo
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