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09/06/2017 06:00:00

Marsala, Antonella Ingianni: "La posidonia non è un rifiuto, la sua rimozione è un danno"

Antonella Ingianni, agronomo a Marsala, facciamo il punto su quello che sta succedendo sulle nostre spiagge. Non si capisce più nulla. Ci arrivano un sacco di segnalazioni sui cumuli di posidonia e sul fatto che la bruciano come abbiamo documentato. Ma dal Comune dicono che è tutto a posto e che stanno facendo tutto a norma di legge.

Io non posso rispondere dal punto di vista amministrativo. Ma certamente si sta sconvolgendo un ecosistema estremamente importante. La posidonia non è un rifiuto come molti sostengono. La posidonia è un’alga superiore utile perché produce ossigeno. Dove c’è la posidonia c’è qualità ambientale. Questa posidonia ad un certo punto stacca le sue foglie che con l’idrodinamismo arrivano sulle spiagge. Le foglie accumulandosi formano volgarmente “i timpuna d’arica”, i banchi di posidonia. Questi hanno un ruolo importante, perché costituiscono nutrimento e presupposto per altre forme di vita e perché hanno un ruolo di protezione delle coste dall’erosione. Cosa succede. Quando arrivano le mareggiate forti, quelle che trascinano via dalla costa verso il mare tutto quello che trovano, la presenza dei banchi di posidonia evita  che la sabbia venga portata via dal mare. Questo significa che i banchi di posidonia, se uno è rispettoso dell’ambiente non dovrebbe toccarli o farlo con estrema attenzione. Qui succede – l’ho visto con i miei occhi – che si arriva con ruspe e camion articolati si prende la posidonia con tutta la sabbia, fatto che accresce il problema dell’erosione, perché la sabbia è l’elemento fondamentale della spiaggia. E’ giusto togliere la posidonia o no? posto che, per fare un esempio, quello che chiamavamo Lido Mediterrano, oggi Lido Pakeka, una volta aveva davanti venti-trenta metri di spiaggia oggi appena 20 centimetri..., il fortino che conosciamo tutti, una volta era in mezzo alla spiaggia, ora si trova in mare. Che ci sia un processo erosivo delle coste non ci vogliono né gli ecologisti né gli ambientalisti per dirlo, ma ci vuole tanta attenzione per le nostre spiagge.

Antonella Ingianni, i titolari dei lidi dicono: “noi paghiamo la concessione e se non teniamo la spiaggia cristallina e pulita i bagnanti non vengono. Dà fastidio se l’arenile è pieno di posidonia”.

Io credo che la pubblica amministrazione, la stampa, la scuola e tutti quelli che possono farlo, dovrebbero far capire che la posidonia non è un rifiuto e che non ha mai ammazzato nessuno. Una circolare del Ministero dell’Ambiente dice più o meno testualmente che non ci sono evidenze scientifiche secondo cui la posidonia provochi problemi igienico-sanitari.

Perchè c’è stato anche questo dubbio?

Questo è quello che passa più facilmente, la posidonia fa puzza, fa venire le malattie e allora togliamola. Ci sono altre forme di atteggiamento nei confronti degli ambienti naturali. Ad esempio, in Francia, fanno le spiagge ecologiche dove la posidonia invece si porta. Bisognerebbe avere un’attenzione diversa, si potrebbero aprire dei varchi, si potrebbe usare la posidonia per fare dei cordoni e reinnescare l’accumulo della sabbia.

Basta applicarsi e perché non si fa?

Questo lo dovete chiedere a chi si deve applicare.

Cosa succederà alle montagna di posidonia che si trova alla colmata nella zona di fronte lo Zio Ciccio?

Penso sia destinata a volare non appena asciutta, visto che il nostro è un luogo abbastanza ventoso. Questo è sicuramente in qualche modo previsto dalla normativa, che dice, dove potete lasciate le cose come stanno perché è la cosa migliore, oppure spostatela e magari create dei cordoni per ripascere la spiaggia e non creare dissesti oppure, in extremis, spostatela e poi la rimettete. Una norma, però, va letta e poi calata nel posto. Se la togliamo e la mettiamo nella spianata di fronte Zio Ciccio, da lì sicuramente volerà e creerà brutti odori più di quanto non avvenga nella sede originaria.

Ingianni, ma non ci sono le associazioni deputate a controllare come WWF, Legambiente, ecc.?

Le associazioni ambientaliste dovrebbero fare questo. Io ne parlo come cittadino che si indigna di fronte ad un trattamento della costa di questo genere che tra l’altro dura da 10-15 anni, perché venti anni fa la necessità di pulire le spiagge in questo modo non c’era. Oggi bisogna pulire le spiagge dai rifiuti, quelli che lasciamo noi, non quelli che lascia la natura, questa non fa danno, il vero rischio non è la posidonia ma la rimozione e lo spostamento di questa.

 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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