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31/03/2017 06:00:00

Riordino degli ospedali in Sicilia, il Movimento Cinque Stelle dice no

 È stata presentata  nella sede dell’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana la nuova Rete ospedaliera della Sicilia, approvata dalla Giunta Regionale e dalla VI Commissione all’Ars. L’assessore alla Salute Baldo Gucciardi, il direttore generale Ignazio Tozzo e il presidente della VI Commissione Giuseppe Digiacomo hanno illustrato i punti principali del piano.

“Con la nuova Rete – ha spiegato l’assessore Gucciardi – abbiamo dato vita a una svolta culturale dell’organizzazione della sanità senza precedenti e completato un percorso richiesto dalla legge dal 2012. Da adesso gli ospedali saranno complementari l’uno con l’altro. Una volta entrata in vigore, siamo pronti ad ascoltare tutte le osservazioni di sindaci ed enti locali in modo da migliorare ulteriormente la Rete”.

L’assessore Gucciardi ha fatto anche il punto sugli ultimi passaggi prima che la nuova Rete ospedaliera entri in vigore: “Domani adotterò il decreto col quale mi presenterò al tavolo interministeriale, fissato a Roma per il prossimo 4 aprile. Una volta arrivato il via libera – aggiunge l’assessore Gucciardi – mi aspetto che nell’arco di pochissimo tempo i manager delle 18 aziende ospedaliere recepiscano il piano per dare il via tempestivamente alle prime assunzioni, considerando che nel nostro sistema sanitario ci sono oltre 9.000 posti vacanti”.

Il direttore generale Ignazio Tozzo ha spiegato come la Rete aumenterà il numero dei posti letto nell’Isola: “Stiamo passando dai 16.378 dell’1 gennaio 2015 (14.440 per acuti e 1.938 per post acuti) ai 18.051 della nuova Rete (14.636 per acuti e 3.415 per post acuti) il massimo consentito dalla Legge Balduzzi, aumentando pure i reparti di Malattie infettive considerando il fenomeno degli immigrati”.

“La Rete mette al centro di tutto la salute del paziente – afferma il presidente della VI Commissione Salute all’Ars Giuseppe Digiacomo – Abbiamo deciso di serrare i ranghi e stringere i tempi perché c’era la necessità di mettere un punto a questo percorso, pur consapevoli che certi accorgimenti possono ancora essere adottati. Ma adesso le strutture sanitarie dell’Isola necessitano di migliorare il servizio e di immettere forze giovani e fresche nel personale”.

“Un colpo di mano del governo in piena regola. Non si può definire in altro modo, ma non avranno mai il nostro ok a scatola chiusa”. Il M5S reagisce con veemenza alla proposta di rete ospedaliera del governo Crocetta. 
Per il M5S, nonostante l’ok di Roma, sul tappeto restano mille interrogativi che non possono non pesare come macigni.

“Sarebbe bello capire, ad esempio – afferma il deputato – quando la rete così disegnata potrà entrare a regime. Quali sono gli interventi sulla assistenza sanitaria territoriale e come integrarla con l’assistenza ospedaliera. E ancora qual è la proposta di riorganizzazione della rete di emergenza territoriale, quali e quante sono le risorse disponibili e quali e quanti sono gli investimenti programmati“.

“L’obiettivo primario – afferma Cappello – dovrebbe essere quello di integrare il sistema di emergenza al fine di garantire l’omogeneità e la continuità tra il sistema di emergenza territoriale 118 e i Pronto soccorso e DEA , ma la rete ospedaliera progettata ha evidenti limiti. Il primo, ad esempio, è quello legato all’ adeguamento strutturale ed organizzativo delle strutture ospedaliere, specialmente quelle individuate quali spoke DEA di I livello, ed alla ingenti risorse necessarie: non basterà il triennio 2016/2018 e forse nemmeno il successivo triennio”.

“Secondo questa rete – prosegue Cappello – si avranno territori di serie A, con strutture hub, spoke e di base, e territori di serie B, alcuni addirittura con gravi carenze anche per i servizi ospedalieri di base e, quindi cittadini di serie A e cittadini di serie B. Molti territori e tanti cittadini dovranno attendere forse fino al 2021”.

“Lo stesso documento metodologico trasmesso da Roma – aggiunge Capello – fa riferimento alla necessità di riorganizzare e riformulare la rete dell’emergenza ospedaliera e territoriale evidenziando criticità nella centralizzazione delle alte specializzazioni in tre sole aree metropolitane (Palermo, Catania e Messina), la parcellizzazione dell’ organizzazione ospedaliera in periferia, le difficoltà di integrazione territorio-ospedale. Tutti nodi che dovranno essere sciolti nel primo triennio 2016/2018”.
Critico il M5S anche sui privati.


“Se la rete fosse approvata esattamente come proposta dal governo – sostiene Cappello – tutto rimarrebbe immutato, e quindi continuerebbe lo strapotere dei privati sulla sanità pubblica, con i primi che continueranno a godere di privilegi inaccettabili”
E infine le assunzioni.
“Ci piacerebbe, ma non ci riusciamo proprio a farlo – dice Cappello – condividere l’ottimismo sull’avvio di stabilizzazioni e concorsi in tempi brevissimi. A nostro avviso questi non sono per nulla dietro l’angolo, come Gucciardi e Faraone affermano. Ma anche questa non sarebbe una notizia. Da anni, su questa vicenda, assistiamo ormai a vuoti annunci e spot, che ora diventano ancora più sospetti ed insoppoortabili, visto che ci si avvicina a grandi passi alle elezioni”.



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