E’ emozionato Arturo Galfano, consigliere comunale di Marsala, quando lo sentiamo al telefono. Ci comunica di un grande rinvenimento nella grotta della Madonna della Cava in via XIX luglio, lì da una fessura si scorge qualcosa che ancora non era mai venuto alla luce. Galfano, che è anche vice presidente del consiglio comunale è stato chiamato dall’architetto della Soprintendenza, Vito Vaiarello, che lo ha messo al corrente di quello che ci poteva essere dietro questo piccolo altare.
Tra l’altare e l’affresco ritrovato ci sono circa 20 cm, un tramezzo.
Ad intervenire successivamente sono stati gli speleologi Piero Gallo, Davide Giasone e Nicolò Marino che con una sonda hanno rilevato la presenza di un affresco datato e firmato.
L’affresco raffigura una Madonna che porta in braccio un bimbo, con periodo risalente al 1536 ad opera di "Franciscu Ballaturi terzo".
Gli studiosi della materia però ci fanno sapere che non era consuetudine degli artisti dell’epoca firmare le loro opere e che potrebbe trattarsi , invece, della firma del committente. Altro importante dettaglio sono i colori dell’affresco che pare siano tipici del periodo dell’arte bizantina. Se gli studiosi dovessero confermare il periodo si riscriverebbe tutta la storia della città e soprattutto del Santuario della Madonna della Cava.
Un ritrovamento importante per tutta la città che al momento non può ammirare l’opera; per restituire l’opera alla fruibilità è necessario che venga estrapolata da dietro l’altare. La Soprintendenza non ha i fondi e pertanto è Galfano che ha riunito l’ufficio di presidenza del consiglio comunale, di cui fa parte, e la commissione cultura affinchè ci si attivi per trovare i fondi e rendere l’opera fruibile.