Quando la stampa è davvero libera, ogni potente, anche piccolo, piccolino, butta ad un certo punto la maschera. E si rivela. Questa volta è il turno del presidente del consiglio comunale di Marsala, Enzo Sturiano.
Sturiano è un po' l'Alfano di Marsala. Così come Angelino, pur avendo un partito da zero virgola, è Ministro da anni, in posti chiave, Enzo Sturiano, pur non avendo un partito di riferimento (un solo grande amore, però: Paolo Ruggirello, che invece partiti di riferimento ne ha avuti un bel po'...), è lì, da anni Presidente del Consiglio, seconda carica (e secondo stipendio) della città.
Proprio Enzo Sturiano era quello che organizzò a Marsala un consiglio comunale aperto sulla libertà di stampa in città. L'iniziativa nacque a seguito della decisione dell'allora Sindaco di Marsala, Giulia Adamo (avvistata ieri per le vie del centro: è viva e lotta insieme a noi...), di citare in giudizio Tp24.it "per le continue critiche all'Amministrazione", come riportava il delirante atto di citazione in giudizio. Un caso unico in Italia, che portò Marsala, tristemente alla ribalta nazionale, e accelerò la fine dell'esperienza amministrativa di Giulia Adamo alla guida della città.
E se Giulia Adamo con una mano elargiva più di centomila euro per organizzare rassegne sul giornalismo di inchiesta e con l'altra citava a giudizio i giornalisti non graditi, Sturiano fa, in piccolo, nel suo piccolo potere, la stessa cosa. Con una mano organizza consigli comunali aperti sulla libertà di stampa, con l'altra però querela chi "osa" sollevare dubbi sulla correttezza del suo operato, come ogni testata giornalistica dovrebbe fare.
Per la cronaca, dunque, oggi si terrà a Marsala l'udienza per una querela intentata da Sturiano nei confronti di Tp24.it. Il presidente del consiglio comunale ha querelato il giornale più letto in provincia di Trapani dopo un articolo nel quale è stata sollevata una questione importante. Era il Novembre del 2015, e a Marsala, tanto per cambiare, si discuteva di rifiuti. La redazione di Tp24.it ha chiesto al Presidente del consiglio comunale, di chiarire il suo ruolo in quella delicata vicenda, e i suoi rapporti con le ditte che si muovono nel settore. Potete leggere l'articolo cliccando qui. La democrazia muore nel buio, e fare luce su certe vicende non è mai abbastanza.
Circa l'articolo, Sturiano non ha replicato alla redazione di Tp24.it. Ha fatto però una telefonata (ne abbiamo parlato qui) con tanto di messaggio in codice: "Eo pronto sugno, a farivi varva e capiddre…un saccio si cu viatre ha tuinnare a quannu avìa 18 anni”.
Tradotto: “Sono pronto a farvi barba e capelli… non so se con voi devo tornare a quando avevo 18 anni”.
Poi, anzichè chiarire, ha querelato. Questioni di stile.
Il pubblico ministero ha chiesto l'archiviazione. Sturiano si è opposto. Oggi, dunque, l'udienza. E' singolare non solo la querela temeraria, ma anche il fatto che Sturiano si sia opposto anche alla richiesta di archiviazione del Pm. Da notare che è difeso da un collega consigliere, Vito Cimiotta, che i rumor danno in predicato di passare dal gruppo del Psi al gruppo degli apolidi del Pd di Sturiano.
"Ritengo che il giudice non possa che accogliere la richiesta già formulata dall'ufficio del Pubblico Ministero perché il giornalista ha svolto con scrupolo i suoi doveri, nel pieno rispetto delle norme che sovrintendono al diritto di cronaca: ribadiremo, nelcorso dell'udienza, che il potere deve sottostare al controllo della libera stampa, come previsto finanche dalla legislazione comunitaria", commenta il legale di Tp24.it, l'avvocato Valerio Vartolo. E il rapporto tra informazione libera e potere scrive un'altra pagina nera.
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La cosa bella non è la querela di Sturiano (questa con le altre che abbiamo nel groppone, e che, però, da adesso, signori, racconteremo tutte), quanto il fatto che in questi mesi si si sia comportato come se nulla fosse, mantenendo i soliti rapporti cordiali, le battute, certe confidenze. Senza mai accennare alla vicenda, ad una composizione bonaria, un chiarimento. Forse si vergognava, che devo dire. Tipico dei bulli. Può sempre recuperare: chieda al Presidente del consiglio comunale di organizzare un altro bel consiglio comunale aperto sulla libertà di stampa a Marsala. Ah, vero: il Presidente è lui... (gdg)