Dovranno rispondere di maltrattamenti nei confronti di animale i due valdericini, Giovanni Manzo di 75 anni e il figlio Giuseppe di 43. I due che dovranno comparire davanti al Tribunale di Trapani il 3 maggio prossimo, sono accusati, in concorso, anche del reato di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la propria natura. I fatti si sono svolti dieci mesi fa e ora la Procura di Trapani ha emesso il decreto di citazione in giudizio. Una ragazza sconvolta dalla violenza con cui il vicino di casa trattava il proprio pitbull contattò Enrico Rizzi che arrivato sul luogo chiamò i carabinieri. Il cane venne sequestrato e affidato al fidanzato della ragazza. L'anziano per crudeltà e senza necessità, prendeva per le zampe posteriori il cane incrocio pitbull di proprietà del figlio, trascinandolo fino alla propria abitazione e dopo averlo immobilizzato, lo percuoteva a mani nude su tutto il corpo, legandolo successivamente ad un albero con una corda posta attorno al collo. Il cane era tenuto in condizioni incompatibili ed inadeguate ed in presenza di carrozzerie d'auto, suppellettili di auto e di ogni genere oltre che spazzatura e materiale di risulta.
L'associazione animalista presieduta da Enrico Rizzi è parte offesa nel procedimento, e lo stesso Rizzi ha chiesto al sindaco di Valderice, Girolamo Spezia, di costituirsi parte civile come Comune. Il primo cittadino ha chiesto al leader animalista di trasmettergli copia del fascicolo per poter valutare il da farsi.
"Grazie ad una giovane donna di venti anni abbiamo tutte le carte in mano per poter fare giustizia. Una ragazza che non si è voltata dall'altra parte davanti una scena così indegna merita tutto il nostro rispetto in una società dove purtroppo l'omertà regna ancora sovrana. Sono ancora più felice perchè la povera cagnolina vive ormai da un anno con lei ed il compagno. Invito i cittadini a denunciare questi atti violenti nei confronti di chi non può difendersi perchè la civiltà di un paese di misura da come si trattano gli animali. Spero anche che, esaminate le carte, il Comune di Valderice dimostri attenzione verso questi tristi episodi e si costituisca parte civile nel processo insieme a noi "- è il commento di Enrico Rizzi.