Da qualche giorno leggiamo su diverse testate giornalistiche della candidatura al premio Nobel per la letteratura del giovane poeta palermitano Alessio Arena, classe 1996. Titoli come “Un poeta palermitano ventenne candidato al premio Nobel”, “Un poeta di 20 anni candidato al Nobel. Lo stupore di Arena: «Vengono i brividi»” campeggiano su molti siti. Gli articoli sono condivisi a manetta, e tutti elogiano Arena, anzi, magari sono convinti che abbia vinto il premio Nobel, di già.
Ma il talentuoso versificatore panormita è stato davvero candidato al Premio Nobel? Forse è meglio vederci chiaro.
L’iter per l’assegnazione del premio dell’Accademia di Svezia è un ginepraio che cerchiamo di spiegare: si inizia con la raccolta delle candidature avanzate da accademie qualificate, professori universitari, vincitori di premi Nobel degli anni precedenti e presidenti di società culturali di massima rilevanza nazionale. Il nostro Arena è fermo a questo primo step, infatti l’Accademia de’ Nobili di Firenze (di cui, guarda caso, sempre il nostro Arena è l’accademico più giovane) lo ha proposto in attesa di riscontro. Adesso che succede? Il Comitato dei Nobel vaglierà le presentazioni e a fine aprile presenterà all’Accademia una preselezione di venti nominativi, celati da riservatezza assoluta. Quando l’Accademia darà la sua approvazione sulla lista, il Comitato farà un’ulteriore scrematura portando a cinque i candidati (su cui l’Accademia ha possibilità di cambiamento e/o aggiunta) fra cui si designerà il vincitore annuale.
Sventurata la terra che ha bisogno di Nobel, verrebbe da dire parafrasando Brecht: il giovane Rimbaud siciliano – se tale davvero è - saprà sicuramente farsi strada con o senza medaglia.
Noi, ad ogni modo, gli facciamo i nostri migliori auguri.