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17/02/2017 06:30:00

Marsala, non è una città per ciclisti. Un altro ragazzo travolto e ucciso

 Non è una città per ciclisti, Marsala. E non lo è soprattutto di notte, non lo è per quei ragazzi che la sera viaggiano a fari spenti, anzi inesistenti, per le vie del centro e in periferia. Vie buie, senza banchine, senza uno spazio dedicato a chi va su due ruote, pedalando da un posto all'altro con l'unico mezzo a disposizione. Al buio, poi vengono falciati da auto che udito il tonfo, non si preoccupano del malcapitato e scappano. E' successo di nuovo, mercoledì sera a Marsala. Un ragazzo extracomunitario di 25 anni, ospite di una delle strutture d'accoglienza del territorio è morto dopo essere stato travolto da un'auto sulla statale 115, all'altezza di contrada Dammusello. Travolto da un'auto che poi non si sarebbe fermata a prestare soccorso. Alcuni passanti hanno notato cosa era successo e hanno allertato i soccorsi, ma per il giovane di nazionalità nigeriana non c'era nulla da fare.
In quella stessa strada, in via Trapani, nei pressi dell'Istituto tecnico commerciale due mesi fa è stato ucciso un altro ragazzo. Diego Liuzza aveva 23 anni quando è stato travolto e ucciso da un'auto mentre era in bici in una via Trapani completamente al buio. Chi lo ha investito non si è fermato a prestare soccorso. E' stato rintracciato e arrestato il giorno dopo dalla polizia. Si chiama Alessandro Montalto, ha 21 anni, e per lui l'accusa è pesantissima: omicidio stradale.
Negli ultimi due mesi, poi, altri due ragazzini sono stati investiti mentre andavano in bici nel quartiere di Strasatti, riportando gravi ferite. Anche in quel caso viaggiavano in una strada buia. 


“Siamo profondamente dispiaciuti. E’ questo un episodio che ci addolora. Da parte nostra però, per ben due volte avevamo notificato dei provvedimenti alle Cooperative che ne curano l’assistenza in cui le invitavamo a vigilare sulla efficienza dei mezzi, ed in particolare delle biciclette, che vengono utilizzate dagli extracomunitari. Peraltro l’ultimo provvedimento di diffida, in ordine temporale, lo avevano fatto pervenire agli Enti che accolgono questi ragazzi proprio un giorno prima” ha detto il sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo. Perchè come spiega anche la dottoressa Michela Cupini, comandante della Polizia Municipale, sono i gestori delle comunità ad avere la responsabilità, anche morale oltre che in termini di legge, della sicurezza degli ospiti, e devono preoccuparsi che vadano in giro con tutte le accortezze di sicurezza necessarie.  
“Non appena ho preso conoscenza del territorio, mi sono subito resa conto di quanto questa problematica potesse essere pericolosa – precisa la Dottoressa Cupini. Da qui il provvedimento (un altro similare era stato inviato qualche mese addietro), concertato con il Sindaco, che abbiamo abbiamo notificato alle diverse Cooperative che si interessano di questi giovani”. 
Tempo fa anche l'associazione Scusciu di Marsala intervenne sulla sicurezza dei richiedenti asilo che utilizzano le bici di notte. "Fornite ai migranti in bici i giubbottini catarifrangenti", è la richiesta fatta ai gestori dei centri d'accoglienza dal presidente della Associazione Antonino Alagna “per salvaguardare sia la loro incolumità e nello stesso tempo tutelare i nostri cittadini che malauguratamente potrebbero trovarsi in una situazione sgradevole incorrendo in spiacevoli risvolti giudiziari ed amministrativi oltre al rimorso indelebile di avere travolto un essere umano”.

Marsala non è una città per ciclisti neanche di giorno. Strade non sicure, carreggiate strette, assenza di banchine in molte delle arterie di periferia e poco rispetto per il codice della strada, sia da parte degli automobilisti che dei ciclisti.



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