Ha lasciato il carcere per gli arresti domiciliari il 21enne Alessandro Montalto, arrestato giovedì scorso dalla polizia per omicidio stradale. A deciderlo è stato il giudice Sara Quittino, che comunque ha convalidato il provvedimento restrittivo. Davanti al magistrato, il giovane non si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ha cercato di difendersi. “L’illuminazione – ha detto - era scarsa. Ho visto quel ragazzo che spingeva la bici all’ultimo momento. Non sono riuscito ad evitarlo”. La sera dello scorso 14 dicembre era lui alla guida della Lancia Y che sulla via Trapani, nei pressi dell’Itc “Garibaldi”, ha travolto il 23enne muratore marsalese Diego Liuzza.
La vittima era a piedi lungo il margine destro della strada e spingeva la sua bici. Tamponato, ha violentemente battuto il capo sul marciapiedi. Il trauma cranico gli è stato fatale. E’ morto quasi sul colpo. Chi l’ha investito, forse colto dal panico, anziché fermarsi e chiedere soccorsi, ha accelerato ed è fuggito. A chiedere l’intervento di un’ambulanza è stato un altro automobilista di passaggio.
Nel frattempo, la polizia, effettuati i rilievi del caso, ha avviato le ricerche del “pirata della strada”. Esaminati, quindi, i filmati di alcune telecamere di sorveglianza private della zona, si scopriva che a investire il Liuzza era stata una Lancia Y, ma non si leggevano bene tutti i numeri della targa. Per questo, la polizia ha deciso di controllare non solo tutte le autocarrozzerie della città e delle periferie, ma anche i centri di autodemolizioni e le discariche. E verso le 14, accanto ad un’autofficina del centro, hanno trovato una Lancia Y che presentava chiari segni di un impatto. Dalla targa, gli investigatori sono risaliti al proprietario.
A difendere Montalto sono gli avvocati Diego Tranchida e Giuseppe Monteleone, per i quali si è trattato “di una tragica fatalità”.
I funerali di Diego Liuzza si terranno alle ore 13 di oggi presso la Chiesa di San Francesco Di Paola, di Corso Calatafimi.